Questa la reazione di Antonio Di Pietro a caldo, su Facebook, dopo la notizia della bocciatura da parte della Consulta dei referendum per cancellare l’attuale legge elettorale e ritornare al Mattarellum. Una sentenza emessa, sia chiaro, senza essere a conoscenza delle motivazioni (giungeranno entro 20 giorni). Tre gli elementi fondamentali:
– Lo spauracchio del ‘regime’ («una pericolosa deriva antidemocratica»)
– Il parallelo con un’ideologia autoritaria («Manca solo l’olio di ricino»)
– La chiamata a «scendere nelle piazze».
In sostanza, gli stessi elementi su cui fece leva Silvio Berlusconi il 7 ottobre 2009, sempre a caldo e senza conoscerne le motivazioni, quando la Consulta bocciò il lodo Alfano:
– Lo spauracchio del ‘regime’ e il parallelo con un’ideologia autoritaria (comunista, in questo caso):
(questi commenti dei lettori del Giornale fanno capire che aria tirasse tra i berluscones all’epoca: «la Consulta è antidemocratica»)
– La chiamata a scendere nelle piazze:
Allora Di Pietro replicò dicendo che Berlusconi era «letteralmente matto, se non da legare, da rimandare a casa». E sostenendo che il suo attacco alla Consulta dimostrava «non solo che non è uomo di governo, ma che non ha rispetto per le istituzioni».
Oggi, invece, fa come lui. Il che rende applicabili a Di Pietro i giudizi di Di Pietro.
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Update (15.16): Oggi come allora il commento a caldo ha causato una replica stizzita del Colle.
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Un contoe bocciare una legge adpersonam un cnto e bocciare un referendum che rappresenta la volonta di migliaia di citadini.
Nicola, anche migliaia di cittadini possono esprimere una volontà incostituzionale per come posta.
Ma che paragone è???? Quelle erano leggi per salvare un criminale che ha comprato i voti del parlamento, queste sono 1,3 milioni di firme di cittadini con cui ci si sono puliti il c*lo!!!
C’è un bella differenza
Avrei dovuto specificarlo nel post, ma credevo si capisse. La questione qui, come sottolinea Fabio, non è di merito ma di metodo. Nel merito ci possono anche assere differenze sostanziali tra la richiesta di promuovere il lodo Alfano e di bocciare il Porcellum (e ci sono eccome, direi) – ma il punto è che in entrambi i casi la Consulta ha dato parere contrario e non si può dire che è un organo democratico se fa quello che piace (bocciare il lodo Alfano) e antidemocratico se fa quello che non piace (bocciare la bocciatura al Porcellum). Questa è incoerenza e ipocrisia, soprattutto quando si usano i toni di Di Pietro.
Inoltre, il paragone nel post è a livello di struttura argomentativa: gli elementi sono gli stessi nei due casi. E che si parli di una legge o dell’altra non c’entra un bel niente. Il metodo è lo stesso, e il post tenta di argomentarlo. Le critiche dunque dovrebbero essere rivolte a questo tentativo, non a quello – mai fatto – di paragonare lodo Alfano e referendum contro il Porcellum.
Grande, semplicemente ed immensamente grande.
Ti seguo da un annetto ma questo è il primo commento che faccio ad un tuo post,
ah se tutti avessero la tua lucidità e la tua distanza sui fatti che accadono,
ah se tutti riuscissero ad essere obiettivi in questo modo,
come sarebbe bello il mondo.
Ecco io leggo il tuo post e non penso che sei di destra o di sinistra, ammesso che esistano ancora in Italia una vera destra e una vera sinistra, penso semplicemente che sei una persona ragionevole ed obiettiva,
il Re è nudo e Fabio ve lo sta dicendo.
Ps: dal tuo avatar noto che appreziamo gli stessi autori, ed ora ho finito con le leccate di c..o
Grazie davvero, Roberto – troppo gentile. E’ solo quello che penso, con la massima onestà e lucidità possibile. A presto. E magari facessero altri capolavori come 20th Century Boys.