L’On. Roberto Cassinelli risponde alla mia lettera aperta contro il comma 29 del ddl intercettazioni, quello che estende l’obbligo di rettifica ai “siti informatici”. E che viene volgarmente chiamato “ammazza-blog”. Pubblico, con il consenso dello stesso Cassinelli, la sua mail di replica.
Egregio Signor Chiusi,
ho visto anche il Suo messaggio su FB, ma per comodità rispondo da qui.
Conosco il problema.
Già quando il testo era in Commissione giustizia alla Camera avevo preparato un emendamento (veda allegato), che però poi non presentai poiché mi era stato riferito che un gruppo parlamentare dell’opposizione ne avrebbe presentato uno simile: onde evitare lo “scontro”, quindi, decisi di lasciare campo a loro. Fatto sta che l’opposizione non presentò quell’emendamento in Commissione. Quando il testo giunse in Assemblea, venne posta la questione di fiducia sicché non venne esaminato alcun emendamento.
Ora, insieme al blog byoblu.com (http://www.byoblu.com/post/2010/06/11/Presentiamo-il-nostro-emendamento.aspx) ho deciso di sottoporre agli utenti della rete il testo preparato mesi fa (chiaramente c’è qualche differenza relativa ai numeri degli articoli), in modo da ricevere commenti, critiche e proposte al fine di presentare, quando il ddl tornerà alla Camera, il miglior emendamento possibile.
La invito, quindi, a voler diffondere il testo in modo da poter ricevere il maggior numero di osservazioni.
A breve (penso entro domani) rilancerò questa idea anche dal mio blog.
Sempre a Sua disposizione, Le invio cordiali saluti.Roberto Cassinelli
Per facilitare la discussione, pubblico il testo di partenza della proposta di emendamento:
Trovo Cassinelli abbia avuto due ottime idee: la prima è quella di proporre un emendamento al comma 29; la seconda è di volerlo discutere con la Rete, a cui il comma stesso è rivolto. Aiutiamo dunque il deputato del PDL a stendere il migliore degli emendamenti possibili. Ora che abbiamo finalmente trovato un parlamentare disponibile all’ascolto, facciamoci sentire.
—
Precisazione: Nonostante la discussione al Senato del 9 giugno indichi l’estensione dell’obbligo di rettifica per i “siti informatici” al comma 29, Federico Mello mi fa notare come nel testo approvato dallo stesso Senato due giorni dopo sia stato spostato al 28 (come da stesure precedenti, tra l’altro). Cassinelli tuttavia conferma, come dimostra anche il suo emendamento, che si tratti del comma 29. La sostanza, ad ogni modo, non cambia.
Sono meravigliato. Non mi sarei mai aspettato un feedback del genere.
Ma quindi al momento la proposta dell’onorevole sarebbe quella di estendere il limite di rettifica per i blogs da 48 ore a 7 giorni, giusto?
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L’unico modo per migliorare il ddl su questa parte è uno: eliminare l’articolo ammazzablog, senza se e senza ma.
Ci stanno prendendo in giro, faranno lo stesso quello che gli pare, magari fra qualche mese, all’interno di un’altra legge.
Sprechiamo tempo, più utile cercare i modi per aggirare la legge, tramite server straniere e quant’altro
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Dato che esiste la possibilità di registrare siti all’estero, in modo anonimo e per cifre decisamente popolari, direi che l’eliminazione del Comma ci permetterebbe di non farci ridere addosso dal mondo intero (se sono di buon’umore) o di considerarci un paese a livello della Cina o dell’Iran in quanto a libertà di parola.
Aspettiamo l’obbligo di rettifica su Facebook e Twitter e la creazione di un’infrastruttura nazionale per impedirne l’accesso in caso di notizie scomode.
Non penso cha arriveranno a promulgare un ddl del genere,ne andrebbe della dignità dell’Italia di fronte al mondo intero.
Semmai bisogna scendere in piazza,altro che emendamenti!
Cristiana
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