Direi che con la nomina alla Giustizia di un ministro che
- ha preso parte solo al 14,60% delle votazioni in Aula (nel 77,80% dei casi era «in missione», quindi assente giustificato), ma è stato sempre presente per dare il suo assenso a lodo Alfano, processo breve e legittimo impedimento
- si è distinto per aver ripetutamente tentato di reintrodurre l’immunità parlamentare
- ha chiesto una commissione d’inchiesta sull’uso politico della magistratura e le derive ideologiche di Tangentopoli
- ha proposto la radiazione dall’albo dei giornalisti dopo tre condanne
- ha cercato di accelerare il cammino della ex-Cirielli
- ha strenuamente difeso l’innocenza dell’amico Cesare Previti
il messaggio dato da Silvio Berlusconi è chiaro.
Chissà se è giunto anche al capo dello Stato, mentre preparava i bagagli.
I giornali come “Libero” o “Il Giornale”a tesserne le lodi-Certo,non c’era da spettarsi nulla di diverso! Hanno deciso di passare sulla riforma della giustizia da come carri-armati PANZER!!!