A tutti gli amanti di videogiochi violenti.

Corriere della Sera, pagina 2:

«Anders Behring Breivik, 32 anni, norvegese, amante di videogiochi bellicosi».

Pagina 5:

Pagina 7:

Come a dire: sì, lo sappiamo, sono due giorni che vi bombardiamo più o meno subdolamente col concetto che i videogiochi violenti sono legati alla violenza, quella vera (e non certo solo il Corriere: memorabili, per esempio, il servizio di RaiNews24 su Breivik con dura reprimenda morale dell’«insensatezza» della furia omicida di Call of Duty e l’accostamento del Tg1 della parola «sparatutto» alla strage di Utoya). Ma, ehi, siamo un Paese libero – e se volete la violenza nei videogiochi eccovela, la trovate qui.

A tutti gli appassionati di videogiochi violenti: vi faranno del male, perché non ve li comprate?

Update: poteva mancare il Tg1?

9 pensieri su “A tutti gli amanti di videogiochi violenti.

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  2. Quando eravamo giovani noi, i cattivi esempi venivano dai cartoni giapponesi (e il bello che si parlava di Goldrake e Mazinga, mica di Ken il guerriero che sarebbe arrivato 15 anni dopo). Prima ancora i film violenti, prima e dopo, la tv violenta. Da cui deriva l’osservazione che una costante di ogni tempo, più che i cattivi esempi, sono i sociologi un tanto al chilo (ne ho fatto un etto in più, che faccio, lascio?).

    Michele Gardini

  3. Anni 90!!!111

    Come mai, non hanno detto un apparato riproduttore maschile, sulle serie tv, film e libri che gli sono piaciuti?

    Cosa puó avere di meno incitante alla violenza, un “il gladiatore” o un “300” con dozzinale “call of duty”?

    Tra l’altro il servizio del tg 1 fa disinformazione su quel che è accaduto negli usa.

    La corte suprema non tolto il divieto ai minori alla vendita di giochi violenti con la tutela del primo emendamenti, ma ha bocciato una proposta di legge in California per vietare i giochi dove si “uccidono umanoidi” , partorita da un ex attore che ha fatto in cariera non pochi film d’azione violenti 😀

  4. Una volta mi incazzavo come una bestia quando sentivo queste cose, ormai mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro. Mi viene sempre da pensare che chi fa questo tipo di discorsi alla fine possieda in casa alcuni di questi “giochi violenti”, magari comprati per i loro amati figli o nipoti, ma che poi si pulisca la coscienza con questa furia proibizionista alquanto stucchevole.
    Tra l’altro, il concetto di “violenza”, a voler essere tanto sensibili, si può estendere a tanti altri prodotti dell’industria videoludica, ben diversi dai vari GTA, COD et similia. Non è violenza schiacciare il fungo cattivo di Super Mario? Non è violenza menare fendenti con Link in un qualsiasi Zelda? Non è violenza ordinare a Pikachu di lanciare scariche elettriche contro un altro Pokemon?

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