Marco Travaglio “nella polvere”: la domanda di un imbecille.

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Il Fatto Quotidiano torna sulla polemica , a cui era intervenuta anche Beatrice Borromeo su questo blog, sulla posizione occupata dall’Italia per quanto riguarda il consumo di cocaina. Questa volta con un articolo di Marco Travaglio, che afferma:

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Il pezzo prosegue con tono deciso:

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Sarò “imbecille” (complimenti per il rispetto delle opinioni altrui, tra l’altro), ma dissento da Travaglio. Il punto non è se Beatrice Borromeo fosse in grado o meno di smentire l’Oedt (“la classifica europea andava corretta”) tramite il parere (informato o meno) di un sociologo; il punto è piuttosto che l’Oedt non dice affatto quanto la Borromeo vuole fargli dire, giusto o sbagliato che sia il dato che ne esce (e cioè, come riporta il Corriere, che l’Italia è tra i primi cinque paesi europei per quanto riguarda il consumo di cocaina, e non il primo). 

Riprendo dunque due osservazioni, già pubblicate su questo blog ma che forse sono sfuggite a Travaglio, e che sono rimaste senza replica:

1. l’articolo, è vero, contiene i pareri di Blumir; tuttavia contiene anche le seguenti affermazioni:

“L’Italia, secondo i dati dell’Osservatorio europeo sulle droghe (Oedt), pubblicati ieri, è il paese in Europa che consuma più cocaina”

e

“Nella classifica dell’Osservatorio europeo delle droghe, l’Italia è seguita a distanza ravvicinata da Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito”

che con i pareri di Blumir hanno poco (nulla) a che fare. Leggendo il documento non ho trovato, come ho ampiamente documentato, alcun passaggio che le giustifichi. 

2. Travaglio, in sostanza, scrive esattamente quanto scriveva Beatrice Borromeo qualche giorno fa. E cioè: “la titolazione non dipende quindi solo dalla ricerca fatta dall’osservatorio sulle droghe, ma anche dagli studi degli esperti con cui ho parlato, sintetizzati dal dottor Blumir”, che mostrerebbero “che in Italia gira molta più cocaina di quella che viene calcolata nelle statistiche ufficiali”. Travaglio è ancora maggiormente critico con l’Oedt, dicendo che il parere di Blumir dovrebbe imporre una revisione delle statistiche diffuse a livello europeo. Che andrebbero, dunque, lette “correttamente” (che significa, deduco, leggere primo dove c’è scritto terzo).

Ora, non ho certo la pretesa di smentire questa affermazione né di contestare il lavoro degli esperti (non ne ho la competenza); tuttavia mi sento di poter concludere che dall’articolo della Borromeo non sia affatto chiaro che è proprio tale parere, e solo tale parere (visto che – come detto – il documento dell’Oedt non sostiene affatto che l’Italia sia al primo posto per il consumo di cocaina), a giustificare il titolo di prima pagina. 

Resta dunque valida anche per Marco Travaglio la domanda che facevo a Beatrice Borromeo qualche giorno fa: potete mostrarmi i passaggi della relazione dell’Oedt che giustificherebbero le frasi “L’Italia, secondo i dati dell’Osservatorio europeo sulle droghe (Oedt), pubblicati ieri, è il paese in Europa che consuma più cocaina” e “Nella classifica dell’Osservatorio europeo delle droghe, l’Italia è seguita a distanza ravvicinata da Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito”?

Non dovrebbe esserti difficile, caro Travaglio, dato che a farti la domanda è un imbecille.

Ps: nel caso non ti riuscisse, pubblichiamo una bella rettifica, questa volta?

 

Aggiornamento [17 novembre, 14:02]

 

Altri pareri sulla vicenda:

Francesco Costa

Gabriele Zamparini

Filippo Facci

DonFranco

15 pensieri su “Marco Travaglio “nella polvere”: la domanda di un imbecille.

  1. Travaglio ha toppato di brutto. L’autocritica non è mai stato il suo forte, ma qui invece di ammettere quello che poteva essere solo un banale errore commesso per il vecchio difetto del giornalismo, la voglia del titolone ad ogni costo, si ostina a negare davanti all’evidenza. E per difendere la collega alza il tono e finisce per tirarsi la zappa sui piedi, dando ancora di più l’impressione che la cosa non quadri, e che la Borromeo non sia all’altezza. Un comportamento tra l’altro simile a quello di Luca Sofri che proprio con Travaglio era entrato in una dura polemica per difendere la moglie per l’intervista non trasmessa della Borromeo e di Vauro. Allora Travaglio demolì (meritatamente)il poveruomo, ora ne interpreta il ruolo di cavaliere di una causa persa. Ma Sofri poteva quanto meno essere scusato dal ruolo di marito. Estremamente deludente. Comunque anche in questo in linea col suo mestro Montanelli, che nel passato cadde in errori del genere. Peccato, davvero.

    Michele Gardini

    • Veramente ha toppato di brutto pure con Sofri, esattamente nello stesso modo. I commenti su quel post, fin dove ho seguito, erano al 50% di questo tenore:”stavolta hai toppato Marco” ed era abbastanza evidente nel merito che Travaglio si arrampicava sugli specchi per difendere una sua prima avventata uscita.
      Ciao Beppe

  2. Fabio tutta la mia solidarietà, i tuoi argomenti non fanno una piega. Oltre alla questione che hai messo ben in chiaro tu, mi chiedo: posto anche che i dati dell’Oedt vadano rivisti perché sottostimati “ALMENO per l’Italia”, una volta rivisti (operazione non palesata dall’articolo della Borromeo), cosa autorizza a concludere che l’Italia sia al primo posto nella classifica? Una classifica è di per sé un confronto con gli altri paesi e l’unità di misura deve essere la stessa, non puoi paragonare i dati dell’Italia rivisitati e corretti da Blumir con quelli Oedt “puri” degli altri paesi, a meno che non mi dimostri che SOLO per l’Italia i dati sono sottostimati…

  3. A parte l’evidente errore dell’articolo della borromeo che e’ stato ampiamente messo in luce dal post e dai commenti, a parte il fatto che travaglio lo neghi (con spocchia) di fronte all’evidenza, ma.. cos’e’, la borromeo e’ abbastanza capace da finire in prima pagina ma non abbastanza brava da difendersi da sola? ha bisogno di correre da papa’ travaglio a chidere aiuto quando sbaglia? patetico, si prenda le sue responsabilita’. non e’ riuscita ad ammettere il suo indiscutibile errore nemmeno nella sua replica privata al Nichilista, che fa acqua da tutte le parti.

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  5. Ho vissuto molti anni in Italia. In Italia era per me diventato ormai “naturale” veder sniffare, o dover aspettare gli amici fuori dalla macchina, fuori dal bagno della discoteca, fuori dalla stanza, fuori dal giardinetto,. Diciamo che senza esagerare il 30% di loro usavano coca. Il 60% marijuana (quest’ultima me compreso).
    Vivo in Francia da qualche anno. Mai visto sniffare. Qualcuno dei miei amici fuma hashish, molti bevono bordeaux (forse troppo).
    Eppure non sono diventato un santarellino… come la mettiamo?

    Compare mio i sondaggi sono fumo! Se qualcuno mi venisse a chiedere se ho mai preso droghe, gli risponderei: ‘zzi miei!
    In questi casi credo più a qualcuno con esperienza diretta…

  6. Caro Giovanni,

    i sondaggi possono essere anche fumo, ma non è questo il punto: bisogna fargli dire quello che dicono, non quello che non dicono. Bastava scrivere nell’articolo: “secondo il parere del sociologo tal dei tali” invece di “secondo la relazione dell’Oedt” e il gioco era fatto.

    Tutto qui. Poi lungi da me difendere a priori i sondaggi, ho studiato (ahimé) scienze sociali, e so quanto poco significhino.

    Ma la questione della correttezza informativa è indipendente da questo discorso.

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