Il Nobel per la pace a Berlusconi: tecniche per impietosire la Commissione.

Silvio Berlusconi dovrebbe essere il primo italiano a vincere il Nobel per la pace dal 1907. Almeno secondo i promotori del “Comitato della Libertà per il Premio Nobel per la Pace a Silvio Berlusconi” [1]. Questo in ragione del suo “indiscusso impegno umanitario in campo nazionale e internazionale”. 

Una proposta non nuova, a dire il vero. Già nel 2002, infatti, circolava la notizia che il Premier fosse candidato al Nobel per la Pace. Notizia poi risultata vera.

Come riporta Attivissimo.net [2], tuttavia, tale investitura non derivò da ipotetici meriti del Presidente del Consiglio. Per essere candidati basta che lo proponga un soggetto appartenente a una delle categorie indicate dal regolamento [3]; ovvero, tra gli altri, un membro del Parlamento di un qualunque Stato. Nel caso di Berlusconi, la candidatura era stata avanzata dal senatore di Forza Italia Antonio Gentile.

Volete essere candidati al Nobel per la Pace? Basta che conosciate un docente universitario a una facoltà di Scienze Politiche o Filosofia, e il gioco è fatto.

Tuttavia, potreste non essere in grado di presentare le credenziali offerte dal Presidente del Consiglio. Tra le quali figurano un ruolo di spicco nella risoluzione della crisi in Georgia dell’agosto 2008 (lo dice perfino il -guarda caso – milanista Kaladze [4]!), un rinsaldato rapporto con gli USA (tramite l’appoggio incondizionato alla guerra in Iraq, che persino George W. Bush ha bollato “il più grande rammarico della mia Presidenza”, in quanto giustificata sulla caccia a ipotetiche – ma non esistenti – armi di distruzioni di massa [5]), la firma dello “storico” trattato di amicizia e cooperazione con la Libia.

Per non parlare del ruolo “riconosciuto e autorevole” del Premier nel raggiungere una pace “duratura” tra Israele e Palestina (che infatti oggi se le danno di santa ragione).

Risultati ottenuti in forza del personale rapporto di amicizia che Berlusconi da tempo coltiva con leader “democratici” del calibro di Gheddafi e Putin, sul cui impegno per la pace non vale la pena spendere nemmeno una parola (chi, come Anna Politkovskaja, lo ha fatto è stato brutalmente assassinato). 

Ma anche se queste credenziali dovessero essere messe in discussione, come rifiutare il premio a chi presenti una candidatura suffragata da così numerose adesioni? Devono avere pensato a questo i promotori della raccolta di firme iniziata il 26 maggio a Roma e destinata a terminare il 16 gennaio 2010 ad Amalfi. 

Peccato che il Nobel non sia assegnato al candidato che possa vantare il maggior numero di adesioni. Per presentare una candidatura basta una persona, e la decisione avviene secondo il voto (di norma) unanime di un Comitato competente, che decide secondo il criterio della discussione informata (e che dunque dei pareri non informati se ne infischia, indipendentemente da quanti siano). 

Il che la indurrà, si spera, a dubitare che nel 1994 Berlusconi abbia deciso di “abbandonare la sua attività imprenditoriale” (perché, lo ha fatto?) per “dedicarsi interamente alla politica e per contrastare la possibile dittatura silenziosa della gioiosa macchina da guerra, messa in campo da Achille Occhetto, ex segretario del Partito Comunista Italiano, poi PDS” (chissà perché avere sventato il “golpe Occhetto” non rientri tra le credenziali di cui sopra). E poi, a cascata, di molte delle menzogne raccontate su Silvioperilnobel.

Forse la stoffa del vero pacifista si rivela procedendo ad azioni giudiziarie contro chiunque osi porvi delle “domande palesemente retoriche” o insinui che avete dei “problemi di erezione”. 

Proviamo tutti a sostenerlo. Magari la Commissione si impietosisce.

 

 

Note:

 

[1] http://silvioperilnobel.sitonline.it/

[2] http://www.attivissimo.net/antibufala/berlusconi_nobel/berlusconi_nobel.htm

[3] http://nobelpeaceprize.org/en_GB/nomination_committee/who-can-nominate/

[4] http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/39964

[5] http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/esteri/bush-iraq/bush-iraq/bush-iraq.html

7 pensieri su “Il Nobel per la pace a Berlusconi: tecniche per impietosire la Commissione.

  1. Sostenere che cosa, il suo pene?
    Eheh, questa del nobel per la pace é proprio una barzelletta…come del resto molte altre storie del nostro psiconano.
    Piuttosto, a quando una fiction su di lui? Magari su canale 5: “Il migliore di sempre!” scritta da Fede e Letta con il contributo di Dell’Utri!

  2. …quella del presunto ‘golpe di occhetto’, dal nostro eroe tempestivamente sventato, è veramente da barzelletta!..non che tutto il resto sia invece di maggiore spessore…davvero difficile commentare queste stranezze che giorno dopo giorno si stanno verificando nel nostro paese.. io ho cominciato però a formulare un’ipotesi, forse azzardata ma al momento l’unica che possa, in qualche modo, fare luce sul mistero: si è creato un passaggio verso una dimensione parallela, una sorta di ‘dark hole’ o ‘star gate’, ecco, e l’Italia ne è stata risucchiata…trovandosi d’improvviso in un mondo che solo all’apparenza è identico a quello reale, ma che è in realtà permeato da un’essenza, un’anima assurda, surreale, ‘vero-simile’ ma totalmente innaturale. Non trovo altre spiegazioni. E ora mi chiedo, con una crescente apprensione: prima o poi se ne renderanno conto tutti (come succede, a volte, in alcuni film), o esiste l’angosciante possibilità che il mondo vero svanisca x sempre, che venga da tutti x sempre dimenticato (come succede in altri film)? Scusate x lo sfogo…ma a qualcuno dovevo pur raccontare la mia teoria!!…

  3. Solo che quei comunisti che popolano il resto del mondo, dagli americani ai britannici, dai francesi ai tedeschi e via discorrendo, sono così faziosi da ignorare i suoi successi diplomatici. Che spudoratezza!!!

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  5. In cinquantannni si sono succeduti al governo Italiano degli incapaci che hanno messo inginocchio la nostra Italia, Bravo Silvio non farti intimorire da parassiti, la rumenta di Napoli aveva fatto parlare tutto il Mondo e male dell’Italia, Incapaci? SILVIO hai dimostrato di avere veramente le PALLE e di fare dell’Italia un’Azienda che Produce Mario

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