Ieri sera leggo questa notizia sul sito del Giornale:
“Io non mi sento italiano”. In onda alla Zanzara, su Radio24, Gianluca Pini, leghista vicino a Bobo Maroni, ammette i suoi poco patriottici sentimenti. Pini non soltanto non si sente italiano, ma non si sente neppure “deputato della Repubblica italiana”, piuttosto un “deputato della Lega”.
Istintivamente decido di porre a Pini, su Twitter, la stessa domanda che gli avevano posto in trasmissione Cruciani e Parenzo: perché non rinuncia all’indennità da parlamentare, se non si sente un deputato della Repubblica italiana?
La risposta di Pini è la prima di un serrato – e surreale – dibattito sul social network di cui riporto di seguito i passaggi salienti:
@fabiochiusi perchè son tasse che tornano indietro
— Gianluca Pini(@GLPini) March 14, 2012
La risposta non soddisfa alcuni utenti, che decidono di inserirsi nella conversazione: chi osservando che quel ‘ritorno’ ha un’origine ben precisa:
@s_grizzanti @fabiochiusi facciamo che voi pubblicate il vostro modello unico, io il mio, poi parlate. Il coraggio di criticare poi vi passa
— Gianluca Pini(@GLPini) March 14, 2012
e chi chiedendo un’equa redistribuzione, cui Pini non reagisce con particolare eleganza:
@saponaro @fabiochiusi ma perchè il mondo è pieno di frustrati che parlano di persone che non conoscono?
— Gianluca Pini(@GLPini) March 14, 2012
Il deputato leghista, tuttavia, è abile a rovesciare una mia osservazione – costretta in 140 caratteri – che intendeva significare che fare il deputato non dovrebbe essere (solo) una questione di soldi, ma (anche) di orgoglio per il ruolo che (potenzialmente) si riveste nel fare il bene comune (più che il proprio):
@fabiochiusi me l’avete chiestio voi, vi ho risposto…. Se non vi sta bene la risposta, non lamentatevi della vostra domanda.
— Gianluca Pini(@GLPini) March 14, 2012
La precisazione diventa l’occasione per cercare di capire l’argomento di Pini, che al momento mi è ancora oscuro:
@fabiochiusi i soldi delle indennità, come gli stipendi di 3mil di dip pubblici, vengono dalla tasse. Soprattutto quelle del nord…
— Gianluca Pini(@GLPini) March 14, 2012
E per ribadire che una domanda è sempre legittima:
@GLPini e comunque io le ho solo fatto una domanda, senza darle del «frustrato» o pensare che per criticare serva «coraggio». @saponaro
— Fabio Chiusi (@fabiochiusi) March 14, 2012
Senza girarci troppo intorno:
@fabiochiusi in sostanza: la sega sulla mia indennità, in termini assoluti, NON viene dalle vostre tasse.
— Gianluca Pini(@GLPini) March 14, 2012
A questo punto l’argomento di Pini è un po’ più chiaro, ma non per questo meno fallace:
@GLPini quindi i ‘dipendenti del Nord’ devono pagare le tasse E la sua indennità. Non mi sembra un alleggerimento del loro carico fiscale.
— Fabio Chiusi (@fabiochiusi) March 14, 2012
A quest’ultima osservazione l’Onorevole Pini non ha risposto.
dialogare con un “verde SORDO somaro” è impossibile- Somaro, perché da l’impressione di non aver capito un H del discorso (per quanto costretto in 140 caratteri,poteva fare meglio)
Però non ricadiamo anche noi nel gioco degli insulti – atteniamoci agli argomenti, grazie.
io vivo in lombardia, a Milano e perchè solo ai deputati leghisti tornano nelle loro tasche le tasse, mentre agli altri abitanti della lombardia non torna indietro un beato ca..o? e poi mica risulta che quel tornato indietro viene ridistribuito ai lombardi di lega e non. Restano nelle tasche dei lumbard-deputat, o NO?
@fabio – Se Pini avesse avuto argomento valido lo avrebbe espresso – Rimane la tua domanda iniziale – anch’io mie la sono sempre fatta ,verso coloro che a parole si esprimono pari ai Leghisti -loro non si sentono Italiani ma Padani,pero’ accettano di farsi lautamente pagare dagli Italiani (tutti)
ed ogni volta resto sempre più allibito e senza parole…
A quest’ultima osservazione l’Onorevole Pini non ha risposto.
Perché è un’osservazione stupida: se Pini rinunciasse all’indennità, se si dimettesse da deputato, o se la Lega Nord non avesse più parlamentari a Roma forse che le tasse diminuirebbero?