Caro Saviano, su Lega e ‘ndrangheta hai esagerato.

Oggi ho passato la giornata a riflettere e fare ricerche sul possibile collegamento tra Lega Nord e ‘ndrangheta ipotizzato a Vieni via con me da Roberto Saviano. Con parole chiare e durissime: l’organizzazione mafiosa al Nord «interloquisce con la Lega», sostiene l’autore di Gomorra. Che a supporto delle sue parole porta il caso del consigliere regionale leghista della Lombardia Angelo Ciocca, immortalato dai carabinieri il 26 giugno 2009 in compagnia dell’avvocato e presunto boss ‘ndranghetista Pino Neri. A Ciocca, Neri avrebbe chiesto un «favore politico», dice Saviano, senza specificare oltre, ma limitandosi a ricordare che Ciocca per la vicenda non è «né indagato né arrestato». Più nel dettaglio, l’ipotesi è che Neri abbia chiesto a Ciocca i voti della Lega per un candidato alle comunali di Pavia del 2009 gradito alla ‘ndrangheta, l’ingegnere Francesco Rocca Del Prete, in cambio di un appartamento.

Ma, al momento, si tratta di un semplice sospetto. Ciocca ha sempre smentito, sostenendo di aver conosciuto Neri in qualità di semplice avvocato e che un incontro in un luogo affollato come Piazza Petrarca a Pavia alle due del pomeriggio non sia proprio quello adatto a oscuri scambi di favore. Tanto che i magistrati di Milano, come detto, non hanno ritenuto fosse il caso di iscrivere Ciocca nel registro degli indagati. Ciascuno è libero naturalmente di giudicare il fatto, ma ritenere sia sufficiente per giustificare in qualche modo l’affermazione che la ‘ndrangheta «interloquisce con la Lega» mi sembra impossibile.

Dello stesso avviso, del resto, non sono semplicemente i leghisti che, come prevedibile, sono andati su tutte le furie, arrivando, con la consueta moderazione, a ipotizzare che Saviano sia stato autore di una «vergognosa prostituzione intellettuale» e che sia «pronto per il Grande Fratello» (parola del deputato Paolo Grimoldi). A definire «molto azzardato» il binomio Lega-‘ndrangheta è stato anche l’attore e consigliere regionale Idv  Giulio Cavalli, che ho sentito oggi. Cavalli sa bene che cosa significhi esporsi in prima persona, dato che è costretto, come Saviano, a vivere sotto scorta per le sue denunce. E poi, si chiede Cavalli, perché Saviano ha parlato dei rapporti, allo stato attuale del tutto ipotetici, tra la Lega e la mafia e non quelli, più saldi, che hanno investito gli altri partiti, in particolare il Pdl lombardo? «Se io avessi avuto 7 milioni di spettatori avrei parlato di chi siede in consiglio regionale con i voti di mafia, non di Ciocca», mi dice Cavalli, non senza ragione.

Nemmeno l’autore del volume ‘Ndrangheta Padana (ne avevo già parlato qui), Enzo Ciconte, pur molto critico verso la Lega Nord, sottoscrive l’ipotesi di Saviano. Senza escluderla, certo, ma aggiungendo che al momento non vi siano elementi a supporto. La questione, mi confessa al telefono, è un’altra, di tipo politico prima che giudiziario. Che cosa ha fatto la Lega per impedire che la ‘ndrangheta negli ultimi 15 anni si infiltrasse nella sanità, nella grande distribuzione commerciale e agroalimentare, nel turismo, nell’edilizia? Perché i leghisti hanno dato la priorità assoluta alla lotta all’immigrazione clandestina e messo in secondo piano quella agli ‘ndranghetisti? Perché dopo i 300 arresti del luglio scorso Maroni non ha disposto, si chiede Ciconte, la Commissione d’accesso per verificare se vi fossero condizionamenti mafiosi nelle amministrazioni lombarde? Temeva di scoprire amicizie sgradite? «Certo», risponde Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all’Università di Roma Tre ed ex consulente della commissione parlamentare, Antimafia, «e per quale altro motivo?». L’accusa dunque è semmai di un certo lassismo accompagnato dalla «propaganda» maroniana. Ma è una ipotesi ben diversa da quella che vorrebbe un coinvolgimento attivo del partito per favorire la ‘ndrangheta.

La questione dunque è delicata, soprattutto quando si hanno di fronte diciotto milioni di occhi. E un conto è imputare alla Lega, come fanno Ciconte e Cavalli, la colpa di aver diffuso una ideologia che relega la mafia al di fuori del Nord puro e incorruttibile, della Padania i cui imprenditori, tuttavia, ora preferiscono in certi casi alzare la cornetta per comporre il numero del mafioso piuttosto che del rappresentante dello Stato. Un altro è affermare che la ‘ndrangheta «interloquisce con la Lega» senza peraltro ricordare che la stragrande maggioranza delle amministrazioni leghiste non ha niente a che vedere con il fenomeno mafioso e dimenticando al contempo le responsabilità, in certi casi più evidenti, delle altre parti politiche.

Duole dirlo, dunque, ma temo che Saviano, a cui va comunque riconosciuto il merito di aver portato i riflettori sulla terribile piaga della ‘ndrangheta al Nord, per quanto riguarda la Lega abbia fatto il passo più lungo della gamba.

32 pensieri su “Caro Saviano, su Lega e ‘ndrangheta hai esagerato.

  1. Saviano, citando Miglio, l’ideologo della lega, credo abbia già risposto ai tuoi dubbi.

    La Lega c’entra nella misura in cui, nella figura del suo massimo ispiratore, ha ipotizzato ed ancor più auspicato una istituzionalizzazione della mafia. La Lega c’entra nella misura in cui non fa nulla per combattere le infiltrazioni mafiose ed invece fa di tutto per combattere finti problemi. La Lega c’entra nella misura in cui uno dei suoi più famosi esponenti – Castelli – nega categoricamente che ci sia il problema mafia in Val Padana e c’entra nella misura in cui è alleata da sempre proprio di chi ha persone elette nei consigli regionali, e finanche in parlamento, con i voti della mafia.

    La lega c’entra eccome.

    • 1) La Lega non ha mai auspicato l’istituzionalizzazione della mafia (semmai lo ha fatto Gianfranco Miglio, quando ormai era gia’ fuori dalla Lega)

      2) Hai la possibilita’ di circonstanziare la tua affermazione che la Lega non fa’ NULLA per combattere le infiltrazioni mafiose o sei solo capace di buttarla li’ (alla Saviano)?

      3) Che le mafie siano presenti al Nord (cosi’ come in ogni altro paese ricco – vedi gli Stati Uniti – con un alto tasso di immigrazione meridionale) a fare i loro loschi affari e’ noto a tutti

      4) Per ora gli esponenti politici lombardi accusati ed in alcuni casi anche gia’ giudicati in primo grado di collusione con le mafie non sono leghisti (che non hanno nemmeno un indagato tra le loro file) bensi’ del PDL e del PD!

      • 1) Gianfranco Miglio è stato ispiratore della Lega, e che ne fosse fuori lo stai dicendo tu. Non credo che a Miglio quell’idea sia venuta il giorno dell’intervista, caro anonimo.

        2) Come faccio a circostanziare che esiste un elefante trasparente ed impalpabile dietro letue spalle? Se uno NON fa qualcosa, lo si vede dal fatto che NON lo fa. Puoi smentirmi dimostrando che FA qualcosa, riportando COSA fa. Io non ho trovato niente, ma spero che tu saprai smentirmi.

        3) Vallo a dire a Castelli, che a pié sospinto nega sempre.

        4) La lega con chi sta? Io ho parlato di alleanze, o di altro?

      • Le mafie sono presenti al nord molto più che in altri territori ricchi. La lombardia è la prima regione d’europa per riciclaggio di denaro sporco, dato di fatto. Milano è la quarta città d’italia per infiltrazione mafiosa. la lega ha tollerato di allearsi con un partito pieno di mafiosi come il pdl, e questo la rende complice e colpevole non di meno dello stesso pdl. La lega, inoltre. è portatrice dello stesso germe dannoso dell’antistato e della concezione essenzialmente negativa dello Stato Italiano che è la Prima e forse più importante causa di comportamenti mafiogeni, che possono portare, cioè, all’insorgere di fenomeni mafiosi. La mafia al nord esiste e prospera anche perchè la lega vi ha portato e ha alimentato la stessa mentalità dell’antistato che esiste al sud. Delle due l’una: o i leghisti sono così idioti da non accorgersi che il nord è stracolmo di mafia e di mentalità mafiogena, oppure ne sono complici più o meno consapevoli. Non esiste una terza alternativa, tertium non datur.

      • Caro Fabio qui sotto:

        1) La Lega non ha mai proposto l’istituzionalizzazione della mafia. Quello che Miglio intendeva dire con quelle parole bisognerebbe chiederlo a lui… ma poverino e’ morto e non puo’ rispondere a te o a Saviano.

        2) Per rinfrescarti la scarsissima memoria vatti a leggere questo articolo sul Corriere della Sera riguardante il referendum voluto dalla Lega contro il soggiorno dei mafiosi al Nord, proprio per contrastare le infiltrazioni di cui Saviano si accorge solo ora. La lotta alle infiltrazioni mafiose al Nord la Lega l’ha sempre fatta fin dall’inizio xche’ si e’ accorta esistessero piu’ di 30 anni fa’!!!

        3) Ripeto, la Lega sono 30 anni che dice che le mafie si stanno infiltrando al Nord

        4) La Lega non sta con il PD mi pare. E poi ognuno risponde dei propri rappresentanti, non di certo di quelli degli altri partiti (alleati o meno che siano, anche perche’ a livello locale le alleanze non sempre rispecchiano quelle nazionali)

  2. Faccio notare che il candidato alle comunali di Pavia del 2009 gradito alla ‘ndrangheta per il quale Neri abbia chiesto a Ciocca i voti della Lega non e’ stato eletto!

  3. E’ vero che, da un punto di vista politico, mafia e Lega per alcune caratteristiche sono simmetrici. Ma proprio per questo mi sembra più probabile una competizione che un accordo. Entrambi gestiscono il potere a livello locale, entrambi contestano lo Stato centrale e vorrebbero operare localmente in prima persona. Ma mentre la mafia combatte la sua battaglia, anche politica, in reale autonomia, dotandosi di una struttura militare propria, la Lega ha scelto la via istituzionale e sta raccogliendo il proprio potere per via democratica. Con Maroni ministro degli Interni ha addirittura preso il controllo dell’apparato repressivo dello Stato, invece di combatterlo. Opera per la dissoluzione dello Stato nazionale dall’interno, mentre la mafia in realtà ne ha bisogno, in quanto si nutre delle risorse prodotte dallo Stato in maniera parassitaria. Detto questo, sia la mafia sia la Lega derivano il loro potere dal fatto di lucrare sulla mediazione fra lo Stato centrale e le comunità locali. Un’attività di brokeraggio delle istanze politiche e economiche dei cittadini.

  4. Anonymous è l’ennesimo razzista antimerdionale convinto, magari, che la gente nordica sia più “civile” di quella che vive al sud. Ergo, balzando a piè pari le insinuazioni di certi mentecatti, devo comunque dare piena ragione ai dubbi di Fabio…il suo articolo è impeccabile e coraggioso. Saviano comincia a stancare sul serio e a dimostrarsi sempre più ambiguo…chi non è una pecora se ne è accorto

    • Caro Alberto, prima di dare del razzista a qualcuno pensaci due volte per favore, altrimenti passi dalla parte del torto! Io non ho detto che la gente del Sud e’ meno civile di quella del Nord. Ho solo detto, ed e’ un dato di fatto, che le mafie al Nord (com’anche in Germania o negli Stati Uniti) sono arrivate con l’immigrazione in quelle aree di ingenti masse di meridionali (in maggioranza grandi lavoratori e non mafiosi).

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    • E perche’ e’ una stupidaggine!?! Lunedi’ scorso Saviano ne ha buttate li’ tante, tanto fango (la menzogna sulla Lega referente politico della mafie al Nord e la citazione di Miglio che povera l’anima sua non puo’ controbattere perche’ sottoterra) e tante battutine pure quelle fastidiose (per es. il paragone tra il motto leghista “padroni a casa propria” ed il tentavivo della ‘ndrangheta del nord di staccarsi da quella del sud)

  6. Non vedete cosa voleva dire? A me pare ovvio: la lega sta utilizzando la lotta delle mafie del nord contro le mafie del sud come strumento per ottenere l’indipendenza del nord del paese.
    Un tentativo eversivo inaudito che vede la lega alleata con le mafie del nord per ottenere il suo obiettivo fondante. Nulla più e nulla meno.

  7. Il problema messo in luce da Saviano esiste ed è enorme, e va a suo merito averne parlato, anche se arriva dopo altri. Il metodo diventa discutibile quando fa riferimento ad un incontro che pare non abbia motivi fondati di configurarsi come collaborazione, secondo gli inquirenti. Ricorda troppo il peggior Travaglio, e a me Travaglio piace, ma non quando crea collegamenti senza avere prove sufficentemente fondate che sorreggono le sue tesi, e D’Avanzo ha mostrato come questa logica possa diventare pericolosa, ribaltandoglela contro. Preferirei che Saviano faccia quello che faceva prima, seguendo piuttosto l’esempio migliore che io conosca nel campo del giornalismo di questo titpo, Gabanelli: fatti solidamente provati, poche supposizioni.

    Michele Gardini

  8. a me Saviano non ha stancato e non mi ritengo comunque una pecora, tuttavia anche io sono rimasto un po perplesso perché ascoltando il monologo pensavo avesse corroborato la tesi con qualche prova, cosa che non è avvenuta, almeno non quella sera. Certo, dato che dice di aver fatto un affermazione basata su dati rilevati da atti giudiziari, mi aspetto che li citi di fronte all’eventuale nota o messaggio di risposta di Maroni, anche se pare aver rifiutato la proposta il caro ministro verde perché pretende di avere una puntata di contraddittorio per fare propaganda leghista a colpi di rutti, cosa che farebbe male non solo agli ascoltatori ma anche al programma perché penso che potrebbe tracollare sotto il 3% nel giro di dieci minuti. Mi pare anche strano che uno coi piedi di piombo come Fazio (ricordo ancora il caso Travaglio che mi lasciò anche relativamente irritato reputando Fazio una mammoletta, salvo poi rifletterci su meglio) lasci libertà di discorso a Saviano su elementi non verificati o ancora peggio palesemente falsi, quindi mi fido del presentatore e dello scrittore. Se fosse stato solo Saviano a briglia sciolta in qualche studio fazioso (tipo quello di paragone che è davvero fazioso, anche se dall’altro lato) o in un covo di antileghisti (ma esistono sti covi poi?) allora sarebbe un conto, ma Fazio ha anche una carriera da difendere e soprattutto una reputazione di conduttore innocuo e superpartes fino ad essere quasi fastidioso per la sua grigia imparzialità (che è incontestabile, ricordiamo che fu infilato a forza nei sospesi dall’editto Bulgaro ma non c’azzeccava niente, un vero e proprio refuso storico che molti continuano a citare erroneamente).

    Quindi, considerando questi 2 elementi, mi sento di dare fiducia all’esposto sulla ‘ndrnagheta, tuttavia rimango in attesa con orecchie tese e occhi puntati a valutare qualsiasi forma di prova a rinforzo della tesi di Saviano e cogliere al tempo stesso qualsiasi forma di smentita credibile e motivata. Finora non è accaduto ne l’una ne l’altra cosa.

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  11. buongiorno a tutti
    Credo che la presa della ‘ndrangheta nella ricca Lombardia non sia un mistero, si sta scoprendo sempre più grazie alle indagini giudiziarie, ma se ne parlava anche prima sulla stampa. Ora, che non esistano inquisiti leghisti mi sembra corretto dirlo. A memoria non ne ricordo, posso sbagliare ma mi pare di no.
    Escludere a priori, però, che amministratori pubblici leghisti possano avere avuto contatti anche “puliti” (esempio, una azienda che propone un servizio a un ente pubblico, o che si aggiudica un appalto legittimamente grazie a ribassi d’asta competitivissimi) con personaggi loschi, beh questo non si può fare.
    La Lega è forza di governo, il governo è Potere, il Potere prevede il compromesso. E’ nelle cose.
    Certo che da Saviano si attendono tutti dei nomi, dei riferimenti precisi, più piglio cronistico e meno didascalico. La forte identità giornalistica (attorniata da una scrittura superba e immaginifica) non era forse la forza grandissima di “Gomorra”?
    Perciò condivido le critiche che gli ha fatto Travaglio giorni fa. Caro Roberto, sei un grande, sei un intellettuale di cui abbiamo tutti bisogno. Ma devi fare più nomi, altrimenti la tua denuncia perde peso e si espone ad attacchi.

  12. @DeadMan87: “ma esistono sti covi poi?”

    Si caro DeadMam.
    Nel centro “Falcone & Borsellino” (citato da Saviano durante il suo monologo) avvenne questo incontro tra i boss della ‘Ndrangheta.
    Tutti coloro che abitano nella mia città ne sono a conoscenza…da anni.
    Io vidi di persona il “ferro di cavallo”, prima della copertura ,con manifesti di eventi, delle finestre.
    Abito a Paderno Dugnano, precisamente a 12-15 Km da Milano centro.
    Saviano ha parlato in nome mio e di tutti coloro che la verità l’hanno vista e vissuta, dove sono nato.

    -Sezione–>”Ndrangheta/ Chiuso a Paderno Dugnano il centro Falcone e Borsellino”:

    http://bettylafeaecomoda.forumcommunity.net/?t=39002376

    é in fondo al forum la parte su Paderno e i raduni mafiosi.
    Non credo che qualcuno sia in grado di leggere tutte le affiliazioni mafiose in Lombardia elencate all’interno del sito, ci vorrebbero ore 🙂

    • @Il Malavoglia, no non hai capito. Non intendevo mettere in dubbio la radicazione mafiosa al nord, io l’ho vissuta nel mio stesso paese da piccolo (Pieve Emanuele, provincia di Milano), quando incendiarono un minimarket, un panificio ci fu una retata dei carabinieri nel bar, dove andavo a giocare agli arcade e non m’ero mai accorto di nulla, perché ci spacciavano droga (50 arresti una cosa allucinante vedere l’elicottero dell’arma che atterra nella piazza del paese). Per non contare delle auto fatte saltare in aria, e una volta mio fratello trovò dei bossoli per terra.

      Io parlavo di Saviano che parla in un covo antileghista, che è un altro discorso. Cioè è una battuta per dire, non è che Saviano si sia messo a fare un discorso antinordico di propaganda con un pubblico di forcaioli terroni, l’ha detto davanti a milioni di persone assumendosi una responsabilità che pochi avrebbero avuto il coraggio di fare. Per questo gli do fiducia e comunque è anche una deduzione logica ragazzi.

      Dopo l’ondata separatista e guerrigliera dalle ‘ndrine più antiche, che rifiutavano a priori contatti e compromessi con le istituzioni perché viste come nemiche a senso unico, la ‘ndrangheta iniziò ad avere pesanti contatti nelle amministrazioni per poter estendere il suo potere. E’ statisticamente IMPOSSIBILE che in anni di infiltrazione ‘ndranghetista la Lega Nord che sul territorio lombardo è praticamente ovunque non abbia mai avuto contatti e scambi di favore con la ‘ndrangheta.

      E questo lo penso già da molto molto prima del monologo di Saviano, che non ha fatto altro che rafforzare una mia convinzione.

      • Non so tu dove abbia studiato la statistica (la scienze del NIENTE E’ IMPOSSIBILE, al limite alquanto improbabile) ma per fortuna accusare una persona o un movimento politico di collusione mafiosa, in uno stato di diritto dove spero ancora di vivere, non puo’ basarsi su calcoli statistici.

  13. Io dico solo di ricordare il sindaco di Trezzano sul Naviglio, Tiziano utturini…area PD, questo saviano non l’ha ricordato. Amnesia? E cpme mai nel dicembre 2009 Saviano diceva che solo Maroni poteva contrastare la mafia? altro caso di amnesia?

  14. Solo per complementarmi con Chiusi del Post: molto ben fatto e centrato. Da lettore ti sono altresì grato per aver contattato persone esperte sul punto.
    A mio parere, da nordico :), sono comunque contento dell’intervento di Saviano che comunque ha avuto l’effetto di far parlare della gravissima infiltrazione della mafia (calbrese e catanese, soprattutto) qui al Nord. Spero che questo consenta a molti amministratori leghisti di porre maggiore interesse alla questione e, soprattutto, di stare più attenti in merito alla vera natura di alcuni loro interlocutori. Quello che infatti mi spaventa della Lega è che, a fronte di un enorme potere che si è trovata tra le mani, non ha, soprattutto nei piccoli comuni, gente politicamente e amministrativamente sempre preparata.
    Saluti.

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  17. Come mai, dopo aver fatto tanto baccano e can-can, per avere spazio nella trasmissione e poter ribattere, il Ministro Maroni ora ha lanciato “la tregua” e ha chiesto a Saviano di mettere una pietra sopra a tutto quanto è stato detto??

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