Uguaglianza padana: i poveri stiano coi poveri, staranno meglio.

Libero oggi intervista il “Doge della Serenissima“, come venne acclamato all’ultima Pontida, il governatore del Veneto Luca Zaia sul tema rom-immigrazione. Questo il fulcro dell’argomentazione:

E perché mai una “bidonville” a Bucarest sarebbe meglio della periferia romana? Soprattutto, come si concilia questa affermazione con l’idea che serva una sala d’attesa tra una “bidonville” (del paese natale, immagino) e “Las Vegas” (l’Italia – anzi, la Padania)? Zaia non precisa.

Anche Francesco Specchia di Libero è spaesato. “Il concetto ancora mi sfugge”, dice. Al che l’ex ministro replica:

Ma è ovvio: lì, dove la povertà è più diffusa, il contesto sociale è più idoneo, il trauma è minore.

Sarà pure “ovvio”, ma a me il concetto “sfugge” ancora. L’unico modo che mi viene in mente per “fermarlo” in qualcosa dotato di senso è tradurlo a questo modo: meglio i rom restino nelle loro “bidonville”, perché almeno lì saranno poveri, ma tra altri poveri. Insomma, mal comune mezzo gaudio. Invece venendo qui – a “Las Vegas” – sarebbero poveri tra i ricchi. E quindi si sentirebbero ancora peggio.

Forse che stando tra poveri diventeranno meno poveri? Chissà, magari c’è qualche tradizione celtica o qualche miracolo padano che prevede la moltiplicazione degli averi tra disperati. Solo se restano “a casa loro”, ovvio. Nell’attesa che la magia si compia i ricchi stiano coi ricchi, e i poveri coi poveri. Questa è il senso della Padania per l’uguaglianza. Semplice, immediato e, soprattutto, fa gli interessi del “Nord”. Funziona.

5 pensieri su “Uguaglianza padana: i poveri stiano coi poveri, staranno meglio.

  1. Zaia bisogna mandarlo nelle fogne di Bucarest. No, non sono un nostalgico dell’orrido slogan che rimava cargona con fogna (“Ma davvero? Noi dicevamo quelle cose? Io dicevo quelle cose?”, si stupiva più o meno Michele/Nanni Moretti, e non è un caso che anche da quella sinistra verbalmente violenta esca ora questa destra). Vorrei proprio che Zaia non si limitasse a sognare il camping “Bidonville” di Bucarest, che forse gli può essere sembrato non troppo diverso dai berlusconiani “camping” per i terremotati dell’Aquila. Vorrei che guardasse oltre i privilegiati che vivono nelle bidonville di Bucarest e potesse visitare le fogne di Bucarest, dove ancora vivono esseri umani: http://ragazzicontrolaviolenza.blogspot.com/2007/10/noi-bambini-ancora-nelle-fogne-di.html
    E poi magari provasse un po’ di vergogna a fare lo sbruffone fuori luogo.

  2. errata corrige: carogna
    Questa del trauma che un povero subirebbe a stare coi ricchi mi ricorda l’altro argomento per cui le persone “perbene” soffrono di più a stare in prigione, con cui si stigmatizzavano i suicidi dei notabili durante tangentopoli; che presupponeva che i poveri in prigione invece non soffrirebbero così tanto.

  3. Stefania chi li vota la pensa come loro; prova una volta in mezzo a persone che non conosci a provocare una discussione su questo tema o su temi simili e vedrai cosa salta fuori. Io a volte mi diverto a farlo e ogni volta rimango stupefatto della veemenza di alcuni.

  4. Il ragionamento di Zaia è economicamente una bestemmia: secondo lui il vantaggio (quale, poi?) che il povero ha, rimanendo tra i poveri, è maggiore di quello che conseguirebbe trasferendosi in un paese ricco. il giornalista che non gli ha chiesto lumi è colpevole almeno quanto lui.

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