Se l’Italia diventa Berlusconia.

Vista dall’Australia, l’Italia diventa Berlusconia. O almeno, secondo l’Australian Financial Review, che il 20 novembre decide di corredare un articolo a firma Silvia Greco e intitolato “via Dolorosa, Italia” con questa vignetta:

Guardando la figura con un po’ di attenzione, scoprirete che la Sicilia diventa Mafia, i lombardi Lombastardi e che tra le città non figurano Napoli, Palermo e Roma ma Merda, Venerea, Banditti e Fascisti. Per non parlare di quelle che prendono il nome non più dal latino ma da uno slang da osteria (anzi, da ghetto), tra cui Slutti, Burpi e Venomma. Insomma: puttane, rutti e veleno. Per non parlare di Venerea, mezza sprofondata (in un mare infetto, deduco). O meglio, nell’equivalente per l’Adriatico della Costa Nostra.

Il tutto sotto la supervisione del Cavaliere in versione Bonaparte, “primo potente e capo di tutti”. Viene quasi da rimpiangere quando venivamo schedati come coloured o semi-white.

Satira o semplici insulti?

Il senatore Nino Randazzo del PD non ha alcun dubbio: si tratta di una “lurida pagliacciata a mezzo stampa”, “uno scivolamento di stile e intelligenza” e “una rozza manovra di malcelata xenofobia“. 

Dello stesso parere l’Onorevole Marco Fedi, sempre del PD, che commenta: “La satira va ben connotata, altrimenti si confonde con la libera offesa. La discussione politica – anche molto franca, aperta e aspra – non deve mai cedere il passo a stereotipi e generalizzazioni”. 

Ma chi non ha proprio gradito il quadretto dipinto dalla vignetta è il quotidiano italiano d’Australia, Il Globo, che in una lettera aperta all’Australian Financial Review scrive: 

Il linguaggio usato per descrivere l’Italia, le sue città, i suoi paesi, le sue regioni, è talmente diffamante che l’illustrazione non può essere considerata una vignetta umoristica né, tanto meno, satirica

E’ semplicemente disgustosa!
La direzione dell’IMC, il Gruppo Editoriale che pubblica in Australia i quotidiani IL GLOBO e LA FIAMMA e trasmette programmi radio sulla stazione radiofonica nazionale RETE ITALIA, giudica che il contenuto di tutta la pagina (in particolare la MAPPA) sia altamente diffamatorio per l’Italia, per gli italiani residenti in Italia, per tutti gli italiani sparsi nel mondo, in particolare per gli italiani e loro discendenti che vivono in Australia.

Aggiugendo, come nota conclusiva, di stare consultando i propri legali “per accertare se esistono gli estremi per una azione legale per diffamazione di gruppo” e invitando i lettori indignati a ritagliare e rispedire la pagina alla redazione del quotidiano economico in segno di protesta.

Io, che di fare una spedizione all’altro capo del mondo non ho voglia, mi limito a utilizzare un linguaggio istituzionale.

Stronzi.

Aggiornamento [26 novembre, 01:04]

Il ministro Zaia si dice “pronto a querelare“.

7 pensieri su “Se l’Italia diventa Berlusconia.

  1. ma é così… é proprio così, nel migliore dei casi aggiungerei, che ci vedono dall’estero

    l’italia é berlusconia… e berlusconini tutti i suoi bambini

    dalle vignette su maometto, a d’alema che sbianchetta, alla ministronza… da da dan

    una azione legale per diffamazione di gruppo? uuaaaahahaahahahahahahaha

    é così che piaccia o no… c’é poco da strillare

  2. Questa mappa mi ricorda parecchio una leghista che girava anni fa, in cui il meridione era separato dal resto d’Italia da un canale e diviso in mafioland, calabria saudita, maradonia e via così. Non mi risulta che allora se ne fece un caso, ma noi italiani siamo sensibili su quello che pensano di noi all’estero (per un senso d’inferiorità che ha varie radici). Che la satira sfoci nel diffamatorio e nell’insulto è insito nel carattere stesso della satira. Nel senso che chi ne è oggetto si sente abbastanza spesso insultato e diffamato. E spesso calca molto i toni, vedi Luttazzi, che ha dimostrato come l’unico vero limite della satira è di non avere limiti. Quando esagera diventa meno efficace e sostanzialmente si ritorce contro chi la fa, per cui denota un limite in chi la produce. Se sia offensiva o meno rimane una valutazione comunque ampiamente soggettiva, e dipende molto da chi la fa a chi. In questo caso il fatto che venga dall’estero coinvolge anche il fattore razzismo, ma è anch’esso discutibile, a scrivere l’articolo è stata un’italiana. Che poi fosse ad uso locale può ferirci, ma io vorrei leggere l’articolo, che è quello che gli australiani hanno letto. Di questa mpp non possono averci capito molto.
    Guardiamo però la luna e non il dito. La domanda a cui rispondere è: quanto questa mappa esagera rispetto alla nostra situazione attuale, e quanto svela di questo paese? Personalmente la ritengo lontana dalla realtà quanto quello che ci mostrano i nostri telegiornali. E’ solo confezionata in modo più grezzo. Ma mi domando chi insulta di più gli italiani: chi mette in piazza le nostre nefandezze in una cornice volgarotta o chi le nasconde dietro un velo di ipnotica finzione? Mi ricorda la storiella dell’uccellino che cade dal ramo: è peggio la vacca che gli caga sopra per scaldarlo o la volpe che lo tira fuori dalla merda per mangiarselo?

    Michele Gardini

    • Sono d’accordo anch’io sul fatto che bisognerebbe leggere l’articolo associato alla vignetta per meglio comprendere il senso della sua pubblicazione. Come esempio, vi segnalo un’altra vignetta critica sull’Italia, che tuttavia è accompagnata da relativo post (che personalmente condivido).
      link

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  5. Il razzismo è sbagliato. Ma quando è rivolto agli italiani è giusto, l'italia (anche il territorio) merita tutto il male possibile.

    Ma non è offensiva. E’ tutto quello che l’italia si merita.
    Io sono del parere che il razzismo contro gli italiani va incoraggiato. Dovrebbero premiarli quelli che fanno queste cose, mica insultarli.

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