Il Fatto Quotidiano nella “polvere”.

Il Fatto Quotidiano di oggi (6 novembre) titola: 

L’Italia che tira coca, primi in Europa

L’affermazione è motivata dai dati riportati da un articolo di Beatrice Borromeo, Italiani nella “polvere”, nessuno tira come noi, in cui la giornalista afferma:

 L’Italia, secondo i dati dell’Osservatorio europeo sulle droghe (Oedt), pubblicati ieri, è il paese in Europa che consuma più cocaina.

Incuriosito dall’affermazione, sono andato a leggermi il capitolo riguardante il consumo di cocaina della relazione annuale dell’Oedt. 

E non ho trovato alcuna conferma dell’ipotesi sostenuta dal Fatto Quotidiano.

Come mostra questa tabella di sintesi, infatti,

tabella8l’Italia, nella fascia di età più ampia rilevata dal campione (15-64 anni) si posiziona al terzo posto in tutte e tre le categorie di consumo (“una tantum”, ultimo anno, ultimo mese), sempre dietro a Spagna e Regno Unito. 

Per quanto riguarda la fascia di età 15-34 anni, il nostro Paese presenta valori inferiori o comparabili anche a Irlanda e Danimarca. Come scrive l’Oedt alle pagine 71 e 72:

p71p72

L’Italia presenta per questa fascia di popolazione un aumento dei consumi di cocaina superiore alla media, ma paragonabile a quella di altri Paesi. Anche qui, come si vede nel grafico sottostante, il livello dei consumi è ben lontano da quello di Spagna e Regno Unito

grafico9

registrando addirittura una lieve flessione (sempre su valori superiori alla media, sia chiaro) negli ultimi due anni.

Questi dati, preoccupanti ma che non giustificano l’affermazione fatta dal Fatto Quotidiano, sono confermati anche dal Rapporto mondiale sulle droghe dell’Unodc (United Nations Office on Drugs and Crime), in cui a pagina 82 si legge:

worldp81

Per chi non avesse familiarità con l’inglese, si afferma che l’Italia sia il terzo mercato in Europa per quanto riguarda la cocaina, con circa 850 mila consumatori. E si illustra il risultato di questo grafico

confronto

in cui si confronta l’andamento di cinque importanti mercati di cocaina in Europa, evidenziando che il dato per quanto riguarda l’Italia sia invariato nell’ultimo triennio. 

Un altro dato che induce a sospettare della bontà della affermazione del Fatto Quotidiano è l’incipit dell’articolo di Beatrice Borromeo:

In Italia si vendono ogni anno 100 tonnellate di cocaina, per un giro d’affari da 30 miliardi di euro. 

Che implica che il giro d’affari prodotto da un grammo di coca sia pari a 300 euro, una cifra del tutto incompatibile con quella riportata dall’Oedt, che parla di un prezzo variabile tra i 44 e gli 88 euro per grammo. 

Sembra dunque che il titolo di prima pagina del Fatto non sia giustificabile con i dati dell’Oedt, contrariamente a quanto affermato a pagina 2 del quotidiano. 

Resta il dato preoccupante di un Paese in cui il consumo si attesta per tutte le fasce di età a livelli ben superiori alla media, e in cui dichiarazioni come quelle del comandante dei carabinieri Vittorio Tomasone, riportate da Borromeo, circa la diminuzione dell’età del primo “tiro” (12 anni) non possono essere certo sottovalutate.

Aggiornamento [21:00]

Il Corriere giunge alla mia stessa conclusione: 

corrierecoca

12 pensieri su “Il Fatto Quotidiano nella “polvere”.

  1. La Borromeo non sembra all’altezza, effettivamente. Comunque non credo molto a statistiche di questo tipo (e su tutte è bene fare le pulci). Anche se ben costruite, devono comunque procedere con dati presunti, visto che chiaramente chi fa girare queste sostanze è un tantinello restio a trasmettere dati sulla quantità di polverina messa in commercio. Chissà perché poi…

    Michele Gardini

  2. Caro Umberto,

    ho scritto a Furio Colombo e a Federico Mello. Beatrice Borromeo non so come raggiungerla, altrimenti avrei contattato anche lei. Speriamo rispondano, perché un chiarimento mi sembra doveroso.

  3. Pingback: LA FABBRICA DELLE BUFALE « ilrosso

  4. grazie fabio, ottimo lavoro; in mezzo a tutta questa psicosi l’unica cosa di cui sembra la classe politica e i media non vogliano parlare e’ il proibizionismo e il suo fallimento, denunciato ormai da tutti gli osservatori davvero indipendenti. anche nella storia di Stefano Cucchi (e in molti altri casi simili) a mio avviso si dovrebbe sottolineare la responsabilita’ della legge fini-giovanardi sulle droghe

    hai ricevuto qualche risposta dal Fatto?

    ciao,
    gabriele

  5. Sì, Beatrice Borromeo mi ha risposto giusto qualche ora fa. Ora le ho inviato una contro-replica, chiedendo gli ultimi chiarimenti del caso. Presto (spero) ti/vi faccio sapere.

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