Agcom, arriva l’Hadopi all’italiana?

Anna Masera ha pubblicato stamane la bozza della nuova delibera Agcom sul diritto d’autore online. Si può leggere sul suo blog sul sito de La Stampa.

A me preoccupa questo passaggio:

Si prevede inoltre che, in caso di violazione dei conseguenti ordini e delle diffide emanati dall’Autorità, oltre all’irrogazione delle sanzioni pecuniarie previste dalla legge istitutiva dell’Autorità medesima, questa possa disporre, in casi di particolare gravità ovvero se le violazioni dovessero ripetersi, la completa disabilitazione dell’accesso al servizio telematico oppure, nel caso in cui sia tecnicamente possibile, ai soli contenuti resi accessibili in violazione delle norme sul diritto d’autore (comma 2).

Significa l’introduzione di un meccanismo in stile Hadopi in Italia? In altre parole, chi viola il diritto d’autore rischia la disconnessione da Internet?

Ho chiesto lumi nella lista del centro Nexa, e Marco Scialdone, responsabile del team legale di Agorà Digitale, mi ha prontamente risposto:

Poni una domanda assai corretta.

L’espressione può essere intesa sia come interruzione della connessione del singolo utente stile Hadopi, sia come inibizione dell’accesso al sito (così ad es. la Cass. ha interpretato l’articolo 14 dlgs 70/2003 nel caso The Pirate Bay).

Credo però che il regolamento dell’autorità si muoverà soltanto verso la seconda ipotesi.

Attendendo di vederci più chiaro (anche rispetto al complesso della delibera), sottolineo come l’introduzione di norme in stile Hadopi in Italia sia da scongiurare a ogni costo. Oltre a essere eccessivamente restrittive, infatti, non funzionano.

UpdateSempre in lista Nexa, Anna Masera precisa che si tratta di un documento di fonte governativa. Alessandro Longo, sull’Espresso, aggiunge: «Autore della bozza, a quanto risulta, è Antonio Catricalà», sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Update 2. I primi – severi – commenti al testo: Guido Scorza, Fulvio Sarzana.

Update 3. Intervistato da La Stampa, Catricalà risponde: la nuova norma «non è affatto censoria, non ha niente a che vedere con l’Hadopi francese, non prevede mai in alcuna maniera la disabilitazione né la disconnessione degli utenti, ma solo la rimozione dei contenuti illegali.»

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