Una blacklist per il dibattito politico.

Trovo che buona parte dell’attuale dibattito politico-istituzionale si possa riassumere in una serie di frasi fatte:

«Nessun governo è tecnico»
«I tecnici hanno imparato a fare i politici»
«Pagano sempre gli stessi»
«Non servivano professori per fare questa manovra»
«Monti non è stato eletto»
«La democrazia è sospesa»
«E’ un colpo di Stato»
«E’ la dittatura dei banchieri»
«Nessuno tocca gli evasori»
«E’ il governo delle banche»
«Le manovre sono recessive»
«Berlusconi si è dimesso, ma lo spread non è sceso»
«Equità, rigore, crescita»
«Ora bisogna pensare alla crescita»
«Sosteniamo il governo Monti per senso di responsabilità, ma non ne condividiamo a pieno l’operato»
«Monti punta a presentarsi alle prossime elezioni»
«Siamo gli unici a criticare questo governo»
«Ce lo chiede l’Europa».

C’è del vero e del falso, ma proviamo ad abolirle e andare avanti?

(Il post è ‘sociale’ – suggerite pure ulteriori frasi fatte da mettere al bando)

Grazie a Igor Ghigo, Lorenzo Quiroli, Gianluca Frattini, Umberto Poli, Lucio Colavero ed Enrico Astuni.