Niente carcere per Sallusti

Non sono mai d’accordo con Alessandro Sallusti. Nel merito, ma soprattutto nel metodo. E non è difficile immaginare (me lo conferma un amico avvocato) che al Giornale abbiano un po’ esagerato i termini della questione (c’è sempre la possibilità di «misure alternative», dice), e tirato il titolo: del resto, lo fanno con cadenza quotidiana. Ma trovo comunque sia una barbarie nordcoreana sbattere in carcere per 14 mesi un giornalista, a maggior ragione per un pezzo che non ha scritto. E trovo sia una barbarie indegna di una democrazia avanzata – così le chiamano – anche soltanto che se ne presenti il rischio, o si sia costretti a discuterne. Non è questione di confondere libertà e licenza: è questione che – pur con i dovuti contrappesi – i reati di opinione devono essere depenalizzati, come nel resto del mondo civile. Basta guardare la mappa del Committee to Protect Journalists per il 2011, per convincersene: tra i Paesi dove i giornalisti vengono incarcerati (sono stati 179 in tutto, di cui 42 in Iran e 27 in Cina) non ce n’è nessuno da prendere a modello. Se Sallusti ha diffamato, o se ha omesso di evitare una o più diffamazioni sul suo giornale, paghi, e paghi caro se necessario. Ma la sanzione non può essere la galera. E non può esserlo perché il principio si presta troppo facilmente all’abuso – un abuso che ha conseguenze collettive ben più nefaste di quelle derivanti dall’avere, nel novero delle cose possibili, qualche giornalista in malafede che può permettersi di diffamare perché ha le spalle coperte. Lo pensavo durante il sacro furore contro il carcere per i giornalisti nelle bozze della famigerata ‘legge bavaglio’ e, pur se sono questioni diverse, lo penso oggi. Questo Paese già arranca nelle classifiche sulla libertà di espressione e di stampa. Evitiamo di spingerlo ancora più a fondo nel nome della difesa di un’idea di libertà che finisce per svuotare le democrazie di uno dei loro pilastri: la libertà, che ci si chiami Sallusti o meno, dal terrore di finire dietro le sbarre per ciò che si scrive.

9 pensieri su “Niente carcere per Sallusti

  1. sono d’accordo sulla solidarietà a sallusti relativamente alla pena, anche a me il carcere pare misura del tutto sproporzionata e assurda.
    però – se permetti – fa riflettere anche la considerazione in base alla quale pare normale che un giornalista venga condannato più volte (a pene pecuniarie) per diffamazione: se un giornalista è condannato per diffamazione, otto volte su dieci è perché non ha fatto bene il suo mestiere, a mio avviso.

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  5. Sallusti ha pasato tre gradi di giudizio , e poteva chiudere il tutto semplicemente con una ammenda, se non l’ha fatto prima della cassazione ho ha sbagliato l’avvocato oppure è una cosa voluta.
    Puoi immagginare che lui VOGLIA essere arrestato?
    Così , da insopportabile e prono servo dl potente che lo paga diventerà un mandela de noantri……

  6. Forse hai scritto questa memoria prima della sentenza della Cassazione e, al pari di Travaglio, prendo atto che sei stato sincero cogliendo come poi hanno fatto tutti (istituzioni e mainstream media nazionali) il succo di un problema che, a mio modesto parere, non esiste. Ovvero l’affermazione di un principio che può essere anche sacrosanto (per i giornalisti o per tutti?). Al di là anche di tutti i report su questa condizione a livello mondiale. Ma, se permetti, anche tu hai commessoun errore probabilmente perchè poco informato a causa anche della notizia nascosta per ben 5 anni e, guarda caso, tirata fuori solo ora. Hai confuso una opinione (sostenuta da tantissimi nell’area garantista) con una diffamazione che, come ben sai o dvresti sapere, è comunque un reato perseguibile secondo le leggi e norme vigenti (se non lo sai anche in germania, nonostante tutti affermiate che all’estero è diverso, si va in galera con maggiori anni di pena per cose similari a questa). Ci sarebbe però da discutere all’infinito, cambiando le carte in tavola ed invertendo l’ordine degli addendi come stanno facendo tutti quelli sopra nominati, ma non voglio dilungarmi oltre perchè, forse, non ne vale la pena solo per sostenere un principio di un fatto sbagliato in partenza. Sallusti è un caso o è il caso? Magari questo potresti spiegarlo meglio in tuo prossimo post. Per tornare alla questione: Sallusti è stato condannato NON per un’opinione come sostieni anche tu e tantissimi altri (nessun giudice l’ha presa in considerazione) ma in virtù di notizie palesemente ed acclaratamente false e menzognere e mai smentite. Tralasciando comunque doti comportamentali che sono tipiche di quel suo DNA. E credo e spero che prenderai atto di questa tua scusabile “mancanza”. massimo1

    • Grazie Massimo per il commento, che precisa alcune cose su cui ero andato troppo di fretta o che avevo fatto confluire in unico problema – che per me resta quello della libertà di espressione. Mi spiego: il post non voleva sostenere certo che la diffamazione non vada punita, e non voleva nemmeno sostenere che Sallusti non abbia diffamato – questo lo decide un giudice, naturalmente. Quello che volevo sottolineare è che trovo assurdo chiedersi se si possa finire in carcere per diffamazione – così come trovo assurdi i reati di opinione, pur se non hanno niente a che vedere con la diffamazione (anche se mi sembra che la questione sia discussa e discutibile, in alcuni casi). Vero, ho scritto di getto e quando non tutti gli elementi che sono emersi in seguito erano disponibili. E, certo, non sono un legale – quindi dal punto di vista tecnico la mia analisi non è certo rigorosa (grazie ancora per le precisazioni). Però il problema resta: se Sallusti finisse davvero in carcere per quanto mi riguarda sarebbe un brutto capitolo per la giustizia in Italia, anche se ha autorizzato la pubblicazione di un commento diffamatorio basato su notizie false. Trovo sia molto più civile e sensata una pena monetaria, anche ingente. Il carcere – anche vista la situazione carceri in Italia – lasciamolo a chi ha compiuto crimini di altra natura.

      • Sei una persona seria e coscienziosa, cosa rara in questo web infinito. La mia non voleva essere una critica ma semplicemente un’aggiunta documentata a quello che tu come tanti altri hanno scritto dovunque e dappertutto. Per quanto riguarda l’aspetto o il nodo principale sai meglio di me che è difficilmente risolvibile ma che in qualche modo andrà – prima o poi – affrontato. E spero, non certo per Sallusti che sta diventando un martire agli occhi della gente per una campagna che ancora non mi è chiara (forse la revisione della 194? le accuse e l’intromissione continua e non-velata del Vaticano al nostro stato laico? stendere un velo pietoso sul PdL e fargli ritrovare una verginità mai avuta? forse l’imbroglio del DDL sulla corruzione? mah…) quanto perchè la macchina del fango l’hanno inventata loro e se le dichiarazioni di Lavitola sono vere allora sarebbero tutti da galera. Diceva bene il mio nonno che le chiese andrebbero rase al suolo perchè dentro ci sono troppi pulpiti… Ciao e buonissimo lavor… mi iscriverò presto.

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