Renzi, Arcore e la rottamazione dell’ideologismo.

Sta facendo discutere in rete l’incontro, avvenuto ieri pomeriggio ad Arcore, tra il “rottamatore” sindaco di Firenze Matteo Renzi e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Oggetto, secondo il Corriere della Sera,

chiedere al governo uno stanziamento per Firenze nella legge «milleproroghe» oltre, forse, al via libera per l’istituzione di una tassa di soggiorno che porterebbe nelle casse comunali fiorentine una quindicina di milioni di euro all’anno, soldi provvidenziali per i conti in affanno di Palazzo Vecchio.

Renzi ha deciso di spiegare le ragioni della visita in una nota su Facebook dove, affrontando le prime polemiche, scrive:

Qualcuno mi ha detto che non dovevo andare ad Arcore. Io gli incontri istituzionali del Comune li faccio in Palazzo Vecchio. Se il premier invece riceve nella sua abitazione, io vado nella sua abitazione e alla fine ringrazio dell’ospitalità. Vorrei essere chiaro: per Firenze, che è la mia città, quella per la quale ho giurato sulla Costituzione di fare bene il mio lavoro, io vado ad Arcore anche tutti i giorni se serve.

In molti, tra i fan della sua pagina sul social network, non sembrano convinti dalla spiegazione. E accusano: «Proprio adesso doveva andare ad onorarlo a casa sua dove riceve le zoccole?», «Finalmente sappiamo chi sei, finto come pochi: ti sei autorottamato», «La vecchia politica da rottamare è anche quella che si fa negli incontri privati, nelle cene a quattrocchi coi potenti di turno», «Un buon sindaco che fa la cosa giusta nel posto sbagliato nel momento sbagliato: o ci sei o ci fai», «Sei caduto in una trappola», «Vergogna», «Certe cose si fanno nelle sedi istituzionali e non nella reggia del sultano», «Ti sei piegato al diktat del nano malefico», «Rottamate il rottamatore!», «Un’azione alla Capezzone, spero tu abbia la compiacenza di dimetterti», «Puttano!», «In questo momento vorrei prenderti a calci in culo» e via dicendo.

Renzi risponde con uno status in cui si dice «divertito dalle reazioni». A me, onestamente, non divertono affatto. Perché rivelano quanto a fondo si sia insinuato il germe dell’esasperazione del nemico, quanto sia ormai diventata esercizio abituale al posto del dibattito fondato sugli argomenti. A parte gli insulti belli e buoni, non capisco per quale ragione un sindaco non possa difendere i propri elettori anche nella dimora del presidente del Consiglio. Quasi che una estrema sozzura morale, aleggiante tra le pareti di villa San Martino, infetti invariabilmente chiunque vi entri in contatto.

O forse è l’aria di inciucio, che tanti danni ha procurato al centrosinistra? A me risulta gli inciuci si siano materializzati in Parlamento, non nelle ville di Berlusconi. Se da domani Renzi dovesse manifestare strani segnali di dalemite sarei pronto a ricredermi, ma fino ad allora, fino a un gesto che concretizzi il sospetto che abbia incontrato Berlusconi nella sua reggia in nome di un qualche secondo fine politico, preferisco difendere le ragioni di chi antepone la prassi a un’ideologia demente che è esattamente lo specchio rovesciato di quella berlusconiana.

E lo scrivo non perché Renzi mi stia particolarmente simpatico o perché veda in lui un possibile riferimento politico: è per l’amore di una capacità critica che certi strati della popolazione hanno perso. Finché non saranno in grado di recuperarla, produrrà solamente condanne, moralismo, ditini alzati. E nessun cambiamento. Viene il dubbio, caro Renzi, che insieme a questa classe dirigente vada rottamato l’ideologismo. Ora però tocca a te, girando per le piazze e le città del Paese, dire ai tuoi elettori che, in parte, vanno rottamati pure loro.

33 pensieri su “Renzi, Arcore e la rottamazione dell’ideologismo.

  1. è la stessa cosa dei cretini che appena sentono che c’è stato un fumogeno lanciato durante una manifestazione contro il governo esultano entusiastici. Tutto ammesso purché si attacchi il “nemico”, tutto condannabile finché ci si dialoga. Certo che, Berlusconi va cacciato a calci nel culo e tutto il resto, ma se il motivo dell’incontro è quello che si legge negli articoli, tanto di guadagnato.

    Sono della tua stessa idea, se Renzi iniziasse a manifestare atteggiamenti dalemiani inizierei a preoccuparmi pure io, ma mi pare che l’inciuciaro maximo sia ancora nella dirigenza del Pd, prima di demonizzare Renzi per le sue azioni, forse sarebbe meglio estromettere chi ha già una tradizione storica e documentata di connivenza alle spalle con il “nemico”.

    Io ho molto più sospetto di cosa bolla in testa all’attendista Bersani, al ritornato Veltroni e l’imprevedibile (passiamoglielo sto complimento va) Pannella. Oltre allo scacchista D’Alema, ovvio, ma da lui ormai si sono dissociati persino allievi fedeli come La Torre il che è tutto un dire.

  2. Questa volta non sono del tutto d’accordo col Nichilista, Concordo che il tono dei commenti critici citati è sbagliato ed eccessivo, e mi sta bene il superamento dell’ideologismo di certa sinistra estrema. Ma A mio avviso però questa idea di di Renzi di andare ad Arcore a casa di Berlusconi, sia pur per chiedere approvazione per iniziative che potrebbero giovare alla città che amministra, è un grosso autogol, una mossa intempestiva, politicamente non difendibile e in contraddizione con quanto hanno sostenuto finora tanti suoi compagni di partito e di opposizione. Così facendo si è prestato ad avvallare il metodo personalistico di Berlusconi che tratta privatamente gli affari pubblici da casa sua, ad Arcore o a Villa Certosa, con Putin o Topolanek come con Renzi. E’ andato a portare ossequio a un capo di governo che è sotto sfiducia per iniziativa anche del suo partito; un premier che quindi può tranquillamente promettere e non essere in grado di mantenere. O che può promettere in cambio di qualcosa politicamente utile o spendibile propagandisticamente per lui. Voto in saggezza politica: 5

  3. Pingback: Più che Bersani i commenti… [su Matteo Renzi, il Pd e Arcore] ( pd ) - Il blog di Marcello Saponaro

  4. Non esiste che si tengano incontri ufficiali in residenze private.
    Esiste un’etica, una morale da rispettare ed un orgoglio dei cittadini che si rappresentano.
    Per due lire io non vendo la mia dignità.
    E non voglio che il mio sindaco si abbassi a chieder l’elemosina ad un filibustiere della politica.
    Piuttosto la fame.

  5. Se i problemi italiani fossero legati ad uno schieramento politico sarebbe semplice (troppo), purtroppo penso che la nostra criticità sia nella nostra natura, ed è per questo che sarà difficile venirne fuori. Il LINGUAGGIO (oltresì biforcuto) coaudiuva la malainterpretazione dei dettami internazionali scritti in lingua anglosassone. Wikileaks per l’Italia potrebbe essere manna, solo se ne fosse capace di interpretarne correttamente il significato, non solo per mancanza di volontà, ma anche per mera ignoranza. La scommessa del futuro, nostro, è non nel comprendere quello che dicono gli anglosassoni, ma quello che diciamo noi italiani in quanto riusciamo a dare agli altri una immagine coerente… come sempre e non è detto che coerenza sia sinonimo di etica.
    Francamente non rispetto i proclami politici.
    Dovrebbesi forse fare esame di coscienza sulla morte di Mattei.
    Con trasparenza.
    Dovrebbesi forse fare esame di coscienza sui dirigenti industriali gambizzati.
    Con trasparenza.
    Dovrebbesi forse fare esame di coscienza nel periodo immediatamente precedente ed immediatamente successivo all’ultimo dopoguerra, mai chiarito.
    Dovrebbesi forse fare esame di coscienza sui centri di potere mai colpiti da mani ignote……………………
    Looking for an Italian Wikileaks

  6. ….spero di non cedere mai all’ideologia.
    Con questa frase, il buon Renzi pensa di catturare i voti degli anticomunisti (come che il Comunismo fosse l’unica iedeologia!!!)oltrechè lanciare un segnale di distinzione dall’elettorato di Sinistra del suo partito?
    Ad ogni buon conto, il sindaco rampante ha esagerato in personalismo e toppato politicamente, perchè di fatto ha consacrato la privatizzazione della politica nazionale.

    Peccato che la discussione sia falsata dalla tempistica dell’approvazione dei commenti.
    Thank you.

  7. adesso i Piddini irriducibili girano urlando che il movimento dei rottamatori era una trama ordita dal sire di Arcore, negando come al solito un problema (il ricambio generazionale) perché scomodo. Per altro questi signori dicono che tanto la cosa dei mandati è una piccola norma dello statuto, ci sono scritte cinquantamila cose, chi le applica tutte? Ma allora che cazzo lo scrivete a fare.

    Comunque la solfa ora è che:

    i PdLini urlano al complotto
    i Piddini urlano al complotto

    quindi come spesso scrivono i fanatici a 5 stelle, mi tocca sottolineare che in questo caso

    Pd = (PdL – le zoccole)

    • Cosa intendi per ricambio generazionale? Quello di padre in figlio, cioè da Tiziano Renzi, ex parlamentare DC, a Matteo Renzi figlio???
      Il suo arrampicarsi sugli specchi per aver sempre criticato gli altri in atteggiamenti poco chiari e trasparenti, il suo essere sempre più simile al suo avversario, lo fa sentire più potente? Con i suoi bei discorsi ero convinta che volesse rottamare il concetto di politica in sè e non quello di provare con tutti i mezzi nell’ambire al sistema attuale corrotto e malato. Ma si sa bene che tutto ciò deriva da vecchia politica democristiana che scorre nelle sue vene.

  8. renzi ha fatto una cappellata, non la prima a dirla tutta. non mi suscita nessun odio o ribrezzo per essersi recato in visita al “nemico”, non è questione di blocchi contrapposti e ideologismi. è il primato della prassi a suon di retorica populistica, la personalizzazione di problemi e questioni collettive, istituzionali, che non mi piace neanche un po’. un aspetto che il solitamente perspicace nichilista non prende in considerazione neanche di striscio!

  9. quindi per te è giusto che gli incontri tra uomini delle istituzioni si svolgano in ville private, così come personali le concessioni e i compromessi eventualmente ottenuti, non trattative politiche ma chiacchierate a tu per tu, tra berlusconi e renzi (o chi per loro)? mah!

  10. Divertente la storia del “rottamare gli elettori”. Un po’ come dire “con questa società civile non vinceremo mai!”, stravolgendo Moretti. Un discorso molto dalemiano.
    Sono pure d’accordo con te, peccato che questi fantomatici elettori sono gli stessi che si cerca di inseguire con le primarie, con il populismo spicciolo renziano, con le varie iniziative leopoldiane che gridano “LORO sono collusi/vecchi/inciucisti, NOI SIAMO DIVERSI!”.

    Renzi s’è semplicemente impiccato col filo della ragnatela che lui stesso ha sapientemente tessuto questi mesi.
    Stendo un velo pietoso sulla giustificazione del “non è D’Alema”, esempio di benaltrismo d’accatto. Attaccare l'”antiberlusconismo hardcore” rimanendo però affetti dall'”antidalemismo hardcore” non è l’ideale.

  11. Nichilista, noi si critica il Renzi perché tra le cose che noantri si vorrebbe rottamare c’è

    1) l’Italia dei mille campanili, in cui ogni politico del quartierino è pronto a perorare la causa del proprio angolo giustificando e auspicando l’iniquità di trattamento, peraltro in epoca di vacche magre per tutti, tra una città d’interesse storico come Firenze ed altre città magari meno interessanti, più disastrate ma ugualmente abitate

    2) il conseguente clientelarismo, il cui strumento preferenziale è il famigerato Decreto Milleproroghe, per cui ogni consigliere regionale, provinciale, comunale, di quartiere, presidente di sezione, di seggio, di ASL, di centro sportivo abbastanza immanicato porta a casa un bottino con cui fideizzare con orgoglio i propri elettori/soci/consumatori e crearsi un bacino di voti a vita.

    3) Berlusconi, che in questo frangente non ha veramente bisogno di vedersi riconosciuto come referente politico autorevole e valido.

    C’è gente cha fa lo sciopero della fame perché questo sistema fa schifo. Non chiediamo questo al Renzi. Ma possibile che un amministratore pubblico non sia in grado di evitare di strisciare ai piedi del potente decadente di turno per ricevere la mancia?

  12. sostituisci a “trattative politiche”, pubbliche e trasparenti. Quando Gandhi incontra Mussolini, tratta con chi c’è senza aderire perciò stesso alle posizioni del suo interlocutore. siamo d’accordo, questo è il gioco della politica. se però le stesse pratiche, persino ovvie, si trasferiscono in stanze private e di esse non si avrebbe contezza, se qualche “soffiata” maliziosa non si premurasse di farcelo sapere a cose avvenute, ecco allora la cosa non mi torna. non è il mio metodo preferito e non sono sicura fosse quello di gandhi…

  13. Pingback: tomate :: FI-Renzi :: December :: 2010

  14. A me sembra che il bilancio dell’operazione sia in perdita secca, per ora.
    Sbaglio?
    Renzi ha pagato, con la moneta dell’approvazione di una parte dei suoi sostenitori – fessi o meno che siano – e dei sostenitori del PD, una merce avariata – l’ennesima promessa – dal venditore per eccellenza.
    Ha portato a casa qualcos’altro?

  15. ma via diciamo la verità; non vedeva l’ora di posare le chiappe nei divani della sontuosa reggia di Arcore! Se poi ha fatto bene o no, lo giudicheranno i suoi elettori; io credo che li stia prendendo in giro!

  16. Sono perfettamente d’accordo con quanti (per fortuna tanti) ritengono queste manovre vili e sospette: ma quando la smetteremo di aggrapparci al solito machiavellismo che tanti danni ha prodotto nel nostro paese? Le contrattazioni politiche, anche per un fine nobile (e questo, caro nichilist, è tutto da provare nel caso di specie) si fanno nel quadro di regole definite e chiare. Altrimenti si torna a casa a fare la calzetta senza cianciare su rinnovamento, rottamazione della vecchia politica ecc.ecc.

  17. Beh, sì: vedere d’alema ovunque, giocarsi la carta-d’alema in ogni occasione e giustificare CHIUNQUE perchè “tanto non è D’Alema” o essere dalla sua parte solo perchè “è contro d’alema” E’ antidalemismo hardcore, a mio parere.
    Puoi compatirmi lo stesso, in fondo non sono capace di fare analisi politiche approfondite come “PD = PdL meno zoccole”.

  18. quando certi elettori Pd urlano al complotto, come fanno i berlusconiani, personalmente mi sembrano la stessa categoria di individui, alla stregua della tifoseria: lui fa schifo perché è rossonero, io sono figo a priori perché sono bianconero.

    Comunque manco a farlo apposta Exit si è occupato in modo approfondito della questione centrosinistra, tra le stoccate di Telese, le giustificazioni di La Torre e i commenti acidi di Donadi, il resto dello studio era più allestimento che altro. Il documento che riassume tutto quello che si può dire di D’Alema è questo raro esempio di antidalemismo hardcore: ergo fare giornalismo.

  19. Ah, non avevo dubbi che avresti spammato anche tu questo video.
    Tra De Magistris rinviato a giudizio che non vuole dimettersi, sconfessando il codice etico dell’IdV, tra Berlusconi che sarà salvato da un (ex?) deputato dell’IdV (con Di Pietro che lo giustifica: “sta soffrendo”), Vendola che a sorpresa rifiuta le primarie nella sua Puglia, cosa fa il Fronte Anti Pd?
    Si gioca la carta-D’Alema.
    Un po’ come dire “ehi, compagni, non facciamoci la guerra, ricordiamoci che c’è D’Alema!” oppure “sì, siamo degli incapaci anche noi, ma almeno non siamo D’Alema!”, oppure “ehi, ricordatevi che ai tempi di Adamo ed Eva D’Alema ha fatto questo!”. Con tanto di video di Violante.
    Il grillino calabrese che ha fatto quel video non ha fatto giornalismo: lui aveva già la verità in tasca, è andato solo a rinfacciarla ai vari piddini che trovava. Mica è andato a far domande che necessitassero di risposte, è andato lì ad accusare, sostanzialmente.
    Per carità, facesse pure quel che gli pare.

  20. spammato? Ma se l’ho postato qui e per cazzi miei su facebook, sai almeno cosa significa spammare? Io ho semplicemente presentato un video che non penso fosse molto noto dal momento che Exit ha, ingiustamente, uno share ridicolo. Poi il video in questi giorni ha girato un po qui e la, anche sul sito del Fatto Quotidiano.

    A parte che vorrei capire perché lo chiami grillino, termine che di solito identifica un fan di Grillo (cosa che non può emergere dal video) o al massimo un aderente al movimento dei fanatici a 5 stelle. Forse conosci qualcosa del giornalista che a me sfugge. Ma chissenefrega.

    Comunque, stiamo dicendo due cose lievemente differenti, e flammare così senza motivo dato che è un attività tediosa e priva di costruttività, non mi interessa. Possiamo andare avanti così anche 2 settimane. Leggila come vuoi, se ti interessa aver ragione te la do. C’è chi gioca la carta del “almeno non sono D’Alema” e poi vale zero. Però stai imbastendo una retorica uscendo un po dai binari della discussione. Io non ho aiutato a mantenere l’argomento perché ho sfoggiato tutta la mia antipatia per D’Alema, che non è diminuita e non diminuirà perché lo ritengo un personaggio finito. Per quel che vale la mia opinione di tizio qualsiasi, dovrebbe uscire di scena e andare a fare altro. Tu hai la tua opinione, io la mia. Tanto piacere. Non mi interessa nemmeno stare a parlare di Idv o cos’altro. Tanto col mercato delle vacche e i mal di pancia di questi giorni s’è visto che i partiti in giro han TUTTI i loro giuda e le varie dirigenze hanno accumulato errori su errori, si rischia di arrivare al 14 e collezionare un epica figura di… Si salva giusto chi, ovviamente, in parlamento non ci sta. E con questa amara constatazione ti saluto.

  21. Ma ragazzi!! lui l’ha fatto per Firenze!! anche Dante andava a cena da Bonifacio VIII, no? lo faceva per Firenze! su… 😀

    Comunque quoto Cassandra Testarda. È una questione di sede e di ciò che simbolicamente rappresenta.

  22. @deadman87: beh, tra Sabina Guzzanti, Travaglio, Grillo e il Fatto direi che quel video è ormai stranoto da parecchio.
    Quanto al perchè lo chiamo grillino…beh, perchè E’

    A parte che vorrei capire perché lo chiami grillino, termine che di solito identifica un fan di Grillo (cosa che non può emergere dal video) o al massimo un aderente al movimento dei fanatici a 5 stelle. Forse conosci qualcosa del giornalista che a me sfugge. Ma chissenefrega.

  23. @deadman87: beh, tra Sabina Guzzanti, Travaglio, Grillo e il Fatto direi che quel video è ormai stranoto da parecchio.
    Quanto al perchè lo chiamo grillino…beh, perchè E’ grillino.
    Antonino Monteleone, iscritto e attivista (non so se candidato o meno, penso di no) del MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo: http://www.meetup.com/grillireggini/members/3016324/

    Quindi sì, è un aderente dei “fanatici a 5 stelle”, come lo definisci tu. Il che rende il video un esempio di disonestà intellettuale e di attacco politico travestito da giornalismo.

Scrivi una risposta a tomate Cancella risposta