Come vanno le aziende quotate del Cav.

(Per Lettera43.it)

Nel suo discorso al parlamento, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lo aveva detto fuori dai denti: «State ascoltando un imprenditore che ha tre aziende in Borsa e che quindi è nella trincea finanziaria».
In barba all’eterna negazione del conflitto d’interesse. E alle parole usate addirittura alla discesa in campo, nel 1994: «Per poter compiere questa nuova scelta di vita», cioè la politica, «ho rassegnato oggi stesso le mie dimissioni da ogni carica sociale nel gruppo che ho fondato», aveva affermato solennemente. «Rinuncio dunque al mio ruolo di editore e di imprenditore», era stata la scelta di 17 anni fa.
«INVESTITE NELLE MIE AZIENDE». Poi, incassato il niet dei mercati con la Borsa continuamente in rosso, Berlusconi era tornato sull’argomento al termine dell’incontro di emergenza con le parti sociali: «I mercati reagiscono per ragioni proprie che sono distanti sia dalla realtà economica sia dalla politica. Mio padre diceva che la Borsa è come un orologio rotto. Investite in azioni delle mie aziende». E ancora: «Io investirei prepotentemente nelle mie aziende che continuano a fare utili».
Eppure sarà anche «rotto», ma l’orologio dell’indice Ftse Mib è da un pezzo che segna l’ora sbagliata per i tre titoli quotati del Cavaliere. E cioè Mediaset, Mediolanum e Mondadori. Che non si sono limitati a seguire il trend fortemente negativo degli ultimi giorni, ma hanno addirittura raggiunto i livelli più bassi da anni a questa parte.

Mediaset, -15% dal 29 luglio al 4 agosto

Il colosso della comunicazione Mediaset, per esempio, ha visto ridursi la sua quotazione del 15% nell’ultima settimana, passando dai 2,99 euro del 29 luglio ai 2,54 del 4 agosto.
L’emorragia è anche più consistente rispetto a un mese fa, quando il valore si attestava intorno ai 3,25 euro. Il 4 agosto 2010, poi, un’azione Mediaset valeva 4,94 euro, cioè quasi il doppio.
Guardando al lungo periodo, il dato è peggiore perfino del crollo di marzo 2009, quando toccò i 3,09 euro. Più in generale, si tratta del valore più basso degli ultimi cinque anni, come mostra questo grafico fornito da Borsaitaliana.it.

Mediolanum ai minimi da aprile 2009

Le azioni del gruppo bancario e assicurativo Mediolanum, per effetto della crisi, hanno raggiunto i minimi da aprile 2009, a quota 2,52 euro il 4 agosto 2011.
Anche qui gli azionisti si leccano le ferite, tuttavia, soprattutto nel breve termine: a luglio, infatti, il titolo valeva 3,216 euro, cioè il 22% in più. Una cifra non molto distante dai valori raggiunti ad agosto 2010, ma distante anni luce dai picchi ottenuti a cavallo tra il 2009 e il 2010, quando si registrò il valore di 4,935 euro (12 ottobre 2009). Risalendo così dal baratro registrato il 9 marzo 2009: 2,072 euro. Perfino peggio dei livelli attuali.

Mondadori: -16% in trenta giorni

L’editore Mondadori non si sottrae al trend negativo: -16% nell’ultimo mese, -7% nell’ultima settimana.
Il titolo, che il 4 agosto 2011 valeva 2,06 euro, ha tuttavia contenuto le perdite su base annuale, dato che alla stessa data del 2010 toccava quota 2,485.
Se tuttavia si considera un arco temporale di cinque anni, il dato assume il significato di essere il punto più basso di una discesa inarrestabile. E, soprattutto, considerevole, visto che il titolo nel gennaio 2007 aveva raggiunto quota 8,66 euro. Cioè una cifra di oltre quattro volte superiore a quella odierna.

NB. Il 5 agosto Mediaset ha chiuso a +3,86%, Mediolanum a +0,24% e Mondadori a -0,39%.

6 pensieri su “Come vanno le aziende quotate del Cav.

  1. Finalmente ANCHE gli investitori hanno capito come fare,”per farlo uscire di scena”.Il problema sarà vedere chi e come favoriranno con la nuova manovra finanziaria “anticipata 2013” .Già Craxi, a suo tempo aiutò mister Berlusconi e family, a fronte di qualunque legge anti-trust. Vuoi che oggi , essendo Berlusconi il comandante del vapore Italia, non si dia “degli aiutini”?In fondo è quello che fa da 17 anni lui e, da più tempo,grazie ad altri personaggi politici!!!(sempre a discapito di, un’onesta concorrenza fra imprenditori)

  2. Dopo l’intervento televisivo a favore di se stesso ho chiesto a tutti i “berluscloni” che conosco:
    “ALLORA, INVESTITO I RISPARMI NELLE AZIENDE DEL PREMIER???”
    la maggior parte, vergognandosi non risponde e mette la coda tra le gambe.
    Quello che si crede più furbo mi risponde: “Io no, e lei?”
    Rispondo:
    “Oggi ci ho messo ben 15 € in fininvest, con quello che valgon ora ho raggiunto il pacchetto di maggioranza e gli cambio i palinsesti: almeno vedremmo programmi più intelligenti….”
    A parte gli scherzi, usare l’agiotaggio e questi mezzucci è tipico del personaggio:
    dopo aver pagato la CIR per il furto, la CE per le faccende dei decoder, sfanga il momento spremendo il suo “parco buoi”.
    A questo punto, visto che siamo un paese di pecoroni, e che sfrutta la situazione, c’è da sperare in un tonfo colossale. Poi non si potrà che risalire, semza il suo immane peso al piede.

  3. Sic transit gloria mundi!
    Probabilmente nemmeno lui potrà durare in eterno; i mercati giudicano la sua capacità di favorire per via politica le sue stesse aziende. Se questa capacità si ridimensiona, anche il valore dei titoli cala.
    Sullo sfondo, la consueta permanente crisi economica; e d’altronde con la nafta a 1,5 €/l cos’altro può esserci se non una crisi?

  4. con tutti i problemi che ci sono al Mondo questo è proprio quello meno importante…
    a proposito, cosa farà tra un paio di giorni De Benedetti col contante fresco fresco?
    sono curioso…..

  5. La cosa che più di tutte mi lascia allibito è come sia possibile che quest’uomo possa dire tutto e il contrario di tutto in mondovisione senza mai renderne conto a chicchessia. Possibile che il Capo dello Stato non abbia nulla da dire di fronte a questa plateale ammissione di colpevolezza, che spazza via 17 anni di propaganda e bugie ?Possibile che le opposizioni si limitino a chiederne le dimissioni senza rinfacciare ai peones del nano, in ogni sede e ad ogni dibattito, le sue immani contraddizioni ? Possibile che i talk-show continuino a parlare di cosa farà o non farà il Governo invece di insistere sull’inammissibilità di un ministro come Tremonti che ha fatto scudare alla mafia e alle cricce di ogni colore ben 100 miliardi con annesso condono fiscale tombale, è invischiato in penose vicende degne di un faccendiere qualunque e rilascia dichiarazioni incredibili (il sospetto di spionaggio ai suoi danni) per poi ritrattare come fossimo tutti quanti al bar ?
    Mi fermo qui ma la lista potrebbe continuare per pagine e pagine…

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